Homepage

Avviso procedura di selezione Comunicazione OCF

AVVISO PUBBLICO PER TITOLI E COLLOQUIO PER IL CONFERIMENTO DI N. 1 INCARICO DI LAVORO AUTONOMO DELLA DURATA DI DODICI MESI IN QUALITA’ DI “ESPERTO IN COMUNICAZIONE, UFFICIO STAMPA, MONITORAGGIO LEGISLATIVO E SOCIAL MEDIA”, AI SENSI DELL’ART. 11 DEL REGOLAMENTO INTERNO (REGOLAMENTO DI CONTABILITÀ) DELL’ORGANISMO CONGRESSUALE FORENSE

Approvato con delibera dell’Assemblea dell’Organismo Congressuale Forense del 16 dicembre 2022.

Avviso procedura di selezione Comunicazione OCF

Allegato-A-DOMANDA


Blocco sistemi informatici, OCF: “Subito una programmazione responsabile e adeguati finanziamenti”

A fronte dell’ennesimo improvviso blocco della piattaforma del Processo Civile Telematico verificatosi da ieri e tutt’ora in corso, la DGSIA si è limitata a comunicare unicamente che “le anomalie segnalate nella giornata di ieri sono state prese in carico tempestivamente e sono in corso di risoluzione”, senza alcuna previsione in ordine ai tempi di ripristino.

Tali blocchi costringono sistematicamente gli avvocati ad affrontare rischi e difficoltà impreviste nonché a modificare repentinamente la loro organizzazione lavorativa, con notevole dispendio di risorse economiche e di tempo.

L’impossibilità a consultare i fascicoli telematici e a scaricarne gli atti e i documenti,  necessari non solo per la semplice visione, ma anche per effettuare ulteriori depositi, rispettare termini decadenziali o anche soltanto per procedere alla notifica degli stessi, comporta la necessità di effettuare onerose operazioni suppletive quali l’accesso di presenza alle cancellerie, l’inoltro di istanze evitabili e, a volte, la prova dell’interruzione, della sua durata e dell'indipendenza del mancato rispetto del termine decadenziale da fatto del difensore. E ciò anche a tacere della conseguente compressione dei termini dipendenti dai primi (ad esempio, seconde e terze memorie ex art. 183 CPC o memorie di replica ex art. 190 CPC) che incide pesantemente sull’effettivo esercizio del diritto-dovere di difesa.

L’inadeguatezza dei sistemi informatici, da un lato, e la serialità dei blocchi dichiaratamente dovuti a generiche “modifiche migliorative”, ma in realtà riconducibili al mancato impiego di risorse economiche e soprattutto umane adeguate (pochi i tecnici posti a far fronte ad un lavoro immane), dall’altro, costituiscono, al pari della diversità delle piattaforme tra giurisdizioni diverse, un enorme ostacolo alla tutela dei diritti dei cittadini che l’avvocatura ha come compito primario e, per altro verso, rischiano di essere aggravati dalla previsione di una drastica riduzione degli investimenti nel settore delle strumentazioni informatiche (da € 300.000.000 a € 191.000.000) nel prossimo triennio.

OCF, ancora una volta, ribadisce che l’efficienza del sistema Giustizia passa anche - e soprattutto - attraverso l’efficienza delle sue infrastrutture informatiche e la loro semplificazione e ribadisce l’invito agli Organi competenti, già espresso nei precedenti comunicati, ad effettuare una programmazione responsabile ed a disporre adeguati finanziamenti.

Invita altresì ad elaborare norme adeguate che regolamentino con certezza le conseguenze dei blocchi di sistema, con la concessione congruamente facilitata e/o automatica della rimessione in termini in caso di anomalie non imputabili alle parti.


Giustizia, Cnf e Ocf: “Sconcerto per emendamento Governo su anticipazione riforma processo civile”

Roma, 20 dicembre 2022 - «Suscita sconcerto la decisione del Governo di anticipare l’entrata in vigore delle disposizioni più rilevanti della riforma del processo civile al 28 febbraio 2023.L’emendamento governativo alla legge di Bilancio, con l’anticipazione delle principali novità del rito civile, stride peraltro con la decisione di posticipare, invece, la riforma del processo penale e soprattutto appare del tutto irragionevole e disfunzionale visto il caos in cui getterà cancellerie, magistrati e avvocati».

Lo dichiarano in una nota la presidente del Consiglio nazionale forense (Cnf), Maria Masi e il coordinatore dell’Organismo congressuale forense (Ocf), Mario Scialla.

«Innovazioni di forte impatto – proseguono Masi e Scialla - come la nuova fase introduttiva del giudizio di cognizione, infatti, richiedono negli operatori il giusto livello di approfondimento e consolidamento che non sarà possibile con un’anticipazione di quattro mesi rispetto alla data originaria di entrata in vigore. Questo tipo di considerazioni, d’altronde, hanno indotto opportunamente il Governo ad operare la scelta opposta in riferimento al processo penale. Non si comprende in nessun modo, dunque, la scelta vista la consapevolezza mostrata circa il già grave affanno della giustizia civile, definita prima causa di sofferenza dello Stato, con i ritardi dei processi che costano il 2% di Pil».

«E neppure ignora il Governo le criticità della riforma, di cui si appresta ad accelerare l’entrata in vigore, sotto il profilo del diritto di difesa. Criticità che aveva annunciato di voler risolvere, rispondendo all’auspicio dell’avvocatura di un intervento normativo sugli aspetti più spinosi della riforma della giustizia civile che, così come è, non è in grado di contrarre i tempi medi dei processi, con un inutile sacrificio delle garanzie di difesa e del contraddittorio, e senza una vera incidenza sugli obiettivi individuati dal Pnrr», è la conclusione della presidente Cnf Masi e del coordinatore di Ocf Scialla.

 

Clicca qui per leggere il documento originale: 221220_Cs_Cnf-Ocf_emendamento-proc.civile


OCF incontra l'Ordine di Bologna

Nella giornata di oggi il coordinatore OCF Mario Scialla è stato ricevuto da una delegazione dell'Ordine di Bologna. Il Coordinatore ha avuto modo di illustrare il programma dell'organo di rappresentanza politica dell'avvocatura, di descrivere l'incontro con il Ministro della Giustizia (avvenuto la scorsa settimana) e di ascoltare le criticità del foro rappresentate essenzialmente dalla crisi di organico dei magistrati e personale amministrativo. "Abbiamo concordato - ha commentato infine Scialla - di incrementare la collaborazione".

In foto, nella sala Consiliare, da sinistra il consigliere Giovanni Delucca, la presidente dell'Ordine, Elisabetta d'Errico, il consigliere del Cnf Giovanni Berti Arnoaldi Veli, il componente OCF Stefano Tirapani e la Consigliera dell'Ordine Ilaria Bonsigori D'Achille


Riforma Previdenza Forense | Il commento del Coordinatore OCF

Il passaggio da un sistema pensionistico retributivo a un sistema contributivo, una riforma epocale per la Previdenza Forense presentata ufficialmente alle massime istituzioni dell’Avvocatura - CNF, OCF, Ordini professionali e Associazioni di categoria - dai vertici di Cassa Forense in un convegno, a 70 anni dalla fondazione dell'Ente, che si è svolto al Cinema Barberini di Roma. All'evento ha partecipato anche il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

Scendendo nel dettaglio della Riforma, illustrata anche dagli interventi degli economisti Paolo De Angelis e Alberto Brambilla, che hanno collaborato all'impianto normativo del testo, e del Direttore di Cassa Forense, Michele Proietti, principio guida del passaggio da un sistema all'altro sarà quello del "pro rata temporis", che ha diviso la popolazione degli iscritti in tre categorie:

1. Coloro che restano soggetti al vecchio modello retributivo, avvocati con iscrizione superiore ai 18 anni al 31.12.2023;

2. Coloro che saranno soggetti a un sistema misto, con anzianità contributiva inferiore ai 18 anni al 31.12.2023;

3. Coloro infine che saranno soggetti al modello contributivo puro, vale a dire gli iscritti a dar data dal 01.01.2024.

Una particolare attenzione è stata dedicata alle donne avvocato, introducendo particolari agevolazioni in caso di maternità. L'articolato finale, già approvato dal Comitato dei Delegati di Cassa Forense, sarà inviato a gennaio 2023 ai Ministeri vigilanti e dunque, spiega il Direttore Proietti, "per questo motivo non sarà diffuso prima, per ragioni di correttezza istituzionale ". L'entrata in vigore è prevista per il primo gennaio 2024, ciò che, avverte il Presidente Militi, "renderà possibile nel corso di quest’anno interagire con le Istituzioni, le Associazioni Forensi e gli iscritti".

Clicca qui per visualizzare il video commento del coordinatore OCF, Mario Scialla.


L'Organismo Congressuale Forense incontra il ministro della Giustizia Carlo Nordio

L'Organismo Congressuale Forense, l'organo di rappresentanza politica dell'avvocatura, nelle persone degli avv.ti Mario Scialla (coordinatore OCF), Accursio Gallo (segretario OCF) e Antonino La Lumia (tesoriere OCF), è stato ricevuto dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Un incontro caratterizzato da grande disponibilità all'ascolto da parte del Ministro verso le proposte dell'avvocatura e che ha visto anche la presenza del sottosegretario Andrea Ostellari e del capo di gabinetto del Ministero Alberto Rizzo.
Sui temi comuni della giustizia, ha dichiarato Nordio, sarà garantita da ora in avanti l'interlocuzione con l'avvocatura, che il Ministro ritiene componente indefettibile di ogni riforma.
"Parafrasando Churchill, sono mezzo avvocato e interamente magistrato": l'affettuoso saluto del ministro Nordio, che ha ricordato l'importanza della figura dell'avvocato quale una delle tre gambe della giurisdizione insieme al giudice e al pubblico ministero, rinnovando l'auspicio di una assoluta e leale collaborazione con la categoria.
Nel video il commento del coordinatore OCF, Mario Scialla, dopo la visita al Ministero.

Assemblea del 16 e 17 dicembre 2022

La prossima Assemblea dell'Organismo Congressuale Forense OCF è stata convocata nei giorni 16 e 17 dicembre 2022 con il seguente
ORDINE DEL GIORNO
1) Approvazione verbale della seduta assembleare del 25 e 26.11.2022;
2) Comunicazioni del Coordinatore;
3) Comunicazioni del Segretario;
4) Comunicazioni del Tesoriere;
5) Proposta di modifica al Regolamento interno per la concessione del patrocinio e/o di contributi economici in favore di iniziative meritevoli (Coordinatore);
6) Processo telematico e rilascio dei certificati anagrafici tramite ANPR (Tesoriere);
7) Compensazione dei crediti derivanti dalle difese di ufficio e patrocinio in favore dei non abbienti con i contributi dovuti a Cassa Forense. Attuazione pratica (Coordinatore e Avv. Giancarlo Renzetti Cda Cassa Forense);
8) Gestione contabile pregressa: esame e determinazioni (Tesoriere);
9) Partecipazione alle cerimonie in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario (Coordinatore);
10) Geografia ed edilizia giudiziaria (Tedeschi);
11) Scopertura organica dei Tribunali con particolare riferimento a quelli minori (Mazzucco);
12) Gruppi di lavoro: aggiornamenti (Segretario);
13) Iniziative del territorio e per il territorio (Coordinatore);
14) Calendario Assemblee (Segretario);
15) Varie ed eventuali.


Diritti umani, OCF: "Mai abbassare la guardia anche nelle democrazie liberali"

In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, OCF ribadisce l'insopprimibile esigenza che gli stessi siano garantiti e tutelati per ogni individuo, ricordando come essi siano quotidianamente sotto attacco in ogni angolo del pianeta, perfino in paesi con i quali l'Italia intrattiene rapporti politici ed economici molto stretti.

L'uccisione di Giulio Regeni e l'arbitraria detenzione di Patrick Zaki e di Alaa Abd el-Fattah e del suo avvocato Mohamed Baqer in Egitto, le documentate torture inferte ai migranti nei campi di prigionia in territorio libico ove vengono illegalmente trattenuti senza alcuna possibilità di ricorso a un giudice, rimangono ancora oggi drammatici problemi in attesa di una soluzione.

Parimenti, le condanne di Colleghi come Nasrin Sotoudeh, attivista dei diritti delle donne in Iran e gli iscritti al CHD in Turchia, sulla cui vicenda Ebru Timtik ha tentato di attirare l'attenzione dei Paesi democratici, morendo a seguito di uno sciopero della fame, stanno a dimostrare che la via prescelta dai regimi totalitari per limitare i diritti umani è quella di colpire l'avvocatura che li tutela.

OCF mette in guardia sulla tentazione di abbassare la vigilanza sul rispetto dei diritti fondamentali anche in democrazie liberali, quale la nostra, tramite, ad esempio, l’introduzione di irragionevoli limitazioni all’esercizio dell’accesso alla giurisdizione o all’effettività del diritto di difesa anche mediante l’apposizione di ostacoli alle impugnazioni in appello ed ai ricorsi in cassazione e all'ammissione ai benefici penitenziari per determinate categorie di condannati che rischiano di porsi in contrasto con i principi enunciati nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, nonché nella Convenzione Europea dei Diritti Umani e nella nostra Carta Costituzionale.

OCF auspica che la custodia e difesa dei diritti umani, base culturale comune di tutti gli attori della giurisdizione, permanga tra i primari obiettivi della politica dell’Italia e di tutti gli stati europei nei rapporti internazionali.


La newsletter OCF di dicembre 2022

Scarica qui la newsletter OCF di dicembre 2022

OCF newsletter - Dicembre 2022


Giustizia telematica, OCF: "Servono investimenti per il definitivo cambio di passo"

Pochi giorni dopo la ennesima interruzione dei servizi telematici del settore civile su tutti gli uffici giudiziari dei distretti di Corte di Appello di Ancona, Bologna e Milano a causa di un intervento di manutenzione straordinaria (e quindi causato da problematiche tecniche impreviste), durato dalle ore 17.00 di giovedì 17 novembre alle 8.00 di lunedì 21 novembre (ossia tre giorni e mezzo, mentre le precedenti interruzioni duravano solo un fine settimana), sono stati diffusi i dati relativi agli investimenti previsti dal Ministero della Giustizia “Per lo sviluppo degli strumenti di innovazione tecnologica in materia informatica e telematica per l’erogazione dei servizi di giustizia” per il prossimo triennio, che evidenziano una progressiva e consistente diminuzione delle risorse destinate dal Governo alla digitalizzazione della Giustizia.

A fronte di un intensificarsi delle interruzioni non programmate dei servizi telematici, che si aggiungono alle già numerose interruzioni evolutive (come a Roma, Bari e Salerno) e ai frequenti malfunzionamenti, il Governo prevede di passare dai quasi 313 milioni di euro da investire nel 2023 ai poco più di 190 milioni del 2025, con una riduzione di quasi il 40% delle risorse destinate al comparto.

È come se il Governo ritenesse di avere completato il proprio investimento nel settore Giustizia già nel primo anno e prevedesse la riduzione della spesa negli anni successivi, limitandola a quella necessaria alla sola manutenzione di un sistema già completato, non tenendo però conto del fatto che il sistema richiede una costante formazione del personale, un rinnovo delle strutture che diventano velocemente obsolete, ma soprattutto una vera e continua innovazione.

L’Organismo Congressuale Forense non può che stigmatizzare un approccio diretto al risparmio delle risorse da destinare a un settore che il PNRR considera come strategico per la ripresa economica del Paese e che prevede di riorganizzare aumentando “il grado di digitalizzazione della giustizia mediante l’utilizzo di strumenti evoluti di conoscenza … il potenziamento dei software e delle dotazioni tecnologiche, l’ulteriore potenziamento del processo (civile e penale) telematico”.

Nell’ambito di un sistema giudiziario che prevede plurimi processi telematici (civile, penale, amministrativo, tributario, contabile, etc.), ognuno diverso dall’altro, comportando - come tutti i casi in cui vengono utilizzati standard non uniformi - un’inutile dispersione di risorse, appare indispensabile aumentare gli investimenti al fine di creare una piattaforma unica, basata su tecnologie innovative e più sicure.

Così come servono risorse per dotare di sistemi e di procedimenti telematici settori della Giurisdizione che attualmente ne sono privi, come ad esempio i Tribunali per i minorenni, che sono costretti a stampare tutti gli atti che, in base a provvedimenti risalenti al periodo emergenziale pandemico e destinati a venire meno con quest’ultimo, vengono inviati a mezzo PEC dalle parti private, con conseguente spreco di risorse (in certi casi richieste agli Ordini Forensi) per acquistare la carta.

OCF auspica, pertanto, che la richiamata previsione di spesa venga modificata e che si inverta la preannunciata tendenza al risparmio, investendo nel settore Giustizia risorse necessarie a un suo effettivo ammodernamento tecnologico e adeguate allo scopo.