Riforma custodia cautelare, OCF: “Pieno sostegno al ministro Nordio”

Un paese moderno e civile non può detenere nelle sue carceri circa un terzo di persone in attesa di giudizio perché a quel punto la misura custodiale esorbita dalla sua funzione e diviene una anticipazione di pena, senza però sapere come andrà il processo.

L’Avvocatura invoca da tempo una riforma risolutiva in tema di custodia cautelare, che la limiti ai reati più gravi, eliminando così quella che appare l’“anomalia italiana” che vede ristretti un gran numero di indagati o imputati, in attesa di giudizio, rispetto agli altri ordinamenti europei. La proposta del Ministro sul punto, di affidare l’adozione dell’ordinanza custodiale ad un Collegio e non al Gip, appare assolutamente condivisibile.

Come già l’Organismo Congressuale Forense ha avuto modo di rappresentare personalmente al Ministro della Giustizia, quando è stato ricevuto con le sue cariche il 15 dicembre scorso, tale modifica coglierebbe sicuramente nel segno, in quanto la scelta di affidarsi ad un organo collegiale per la decisione è sicuramente la più idonea, sia in considerazione del fatto che si decide della libertà personale degli individui e sia per garantire un giudizio più autonomo e meno condizionato alle richieste dell’accusa.

Pertanto, l’Organismo Congressuale Forense conferma il suo pieno sostegno al ministro Nordio, esortandolo a proseguire nella riforma garantista e liberale che sta elaborando.