MINISTERO DELLA GIUSTIZIA | Revoca circolare in materia di "Requisiti per il mantenimento dell'iscrizione nel registro degli organismi di mediazione"

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA 

REVOCA CIRCOLARE IN MATERIA DI " REQUISITI PER IL MANTENIMENTO DELL'ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI ORGANISMI DI MEDIAZIONE CIVILE E COMMERCIALE"

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Santarelli, OCF: "Legge sulle detenute madri sia un segno di civiltà"

Roma 25 marzo 2023

L’improvvisa decadenza del progetto di legge sulla detenzione femminile provoca sconcerto nel mondo della giustizia. Se da un lato sicuramente il progetto di legge andava discusso ed emendato, non si comprende quali siano le motivazioni di un arresto nella ipotesi di modifica della disciplina.

Sembra quasi che le forze politiche abbiamo preferito nascondersi dietro i conflitti di natura politica piuttosto che cercare una risoluzione dei diversi problemi che affliggono la detenzione femminile e di maternità.

Niente più bambini in carcere con le loro madri. Era questo l’obiettivo della proposta di legge sulla “tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori”, in discussione nei giorni scorsi alla commissione Giustizia. Ma proprio l’8 marzo il testo è stato bloccato da una serie di emendamenti avanzati dalla maggioranza e poi il 23 marzo, è stata ritirata.

Come Organismo Congressuale Forense riteniamo che la legge sulle detenute madri sia un segno di civiltà per cancellare la vergogna dei bambini costretti a trascorrere la loro infanzia in carcere avendo l’unica “colpa” di essere figli di madre condannate a pena detentive, per far sì che le mamme e i minori potessero vivere, nel momento più delicato per i bambini, non in un carcere ma in una casa protetta con tutte le attenzioni del caso secondo quell’articolo 27 della Costituzione che ci invita alla rieducazione.

Tale impulso deve però essere portato avanti insieme alle tutele della sicurezza dei cittadini soprattutto per quanto riguarda la commissione di reati seriali da parte di chi usasse la maternità solo per evitare la reclusione e la pena.

E’ quindi necessario che al più presto il progetto di legge venga riproposto e calendarizzato e ci si augura che possa essere oggetto di una attenta valutazione anche da parte degli organismi forensi al fine di un esito condiviso.

L’Organismo Congressuale Forense rappresenta che la difesa di questo principio non costituisce alcuna minaccia per lo Stato ma è solo il segno di una necessaria umanità.

Avv. Claudio Santarelli


Deliberato su riforma processo civile | ART. 492 BIS CPC

L’ASSEMBLEA DELL’ORGANISMO CONGRESSUALE FORENSE, convocata nella seduta del 25
marzo 2023,
CONSIDERATO CHE
- la riforma del processo civile introdotta con il D.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149, la cui
entrata in vigore è stata anticipata al 28.2.2023, ed in particolare l'art. 3, comma 36, lett. b),
ha modificato l'art. 492 bis del codice di procedura civile stabilendo che su istanza del
creditore procedente “l’ufficiale giudiziario accede mediante collegamento telematico diretto ai
dati contenuti nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nell'anagrafe
tributaria, compreso l'archivio dei rapporti finanziari, e in quelle degli enti previdenziali, per
l'acquisizione di tutte le informazioni rilevanti per l'individuazione di cose e crediti da sottoporre
ad esecuzione, comprese quelle relative ai rapporti intrattenuti dal debitore con istituti di credito e
datori di lavoro o committenti.”.
- In conseguenza di tale modifica non è più possibile per il creditore procedente
proporre istanza al Presidente del Tribunale diretta a ottenere l’autorizzazione ad
effettuare direttamente presso le banche dati delle Pubbliche Amministrazioni e
dell’Anagrafe Tributaria le ricerche dei beni del debitore da pignorare, come invece era
consentito prima della riforma. Attualmente, quindi, tale ricerca potrà essere fatta soltanto
da parte dell’Ufficiale Giudiziario.
- Peraltro, anche a causa della ristrettezza dei tempi imposta dall’anticipazione
dell’entrata in vigore della riforma, il Ministero della Giustizia non ha ancora potuto
predisporre i necessari strumenti informatici per consentire agli Ufficiali giudiziari i
collegamenti con le predette banche dati, come risulta ancora dalla nota del 23 marzo 2023
del Capo Dipartimento per la transizione digitale della giustizia, l’analisi statistica e le
politiche di coesione del Ministero della Giustizia.
- Pertanto, la modifica legislativa ha sottratto al creditore la facoltà di avvalersi del
valido strumento dell’interpello diretto alle banche dati, senza però fornirgli adeguata
soluzione alternativa.
- Anche la norma di salvaguardia, contenuta nell’art. 155-quinquies disp. att. c.p.c.,
non soccorre adeguatamente allo scopo, in quanto di incerta applicazione e comunque
impositiva di una inutile richiesta di indagine all’Ufficiale Giudiziario e della necessità di
una attestazione che alcuni Uffici concedono solo previo pagamento di un diritto che la
legge non prevede e comunque non ha ragione di essere dovendosi attestare un disservizio
e la mancata applicazione di una norma.
- Che si verificano troppo spesso, e soprattutto in alcuni uffici, ritardi che vanno a
danno delle procedure di recupero del credito e l’inefficacia delle procedure esecutive e la
lentezza delle procedure, acuite dalle difficoltà evidenziate, costituiscono un ulteriore
vulnus all’efficienza della Giustizia a danno del creditore che deve eseguire i
provvedimenti giudiziali.
- Che, come rilevato anche per altri istituti, la gestione del problema lasciata alle
determinazioni dei singoli uffici “in ordine sparso”, crea situazioni di disagio e di
appesantimento delle procedure contrarie ai principi di efficientamento della giustizia e di
semplificazione al fine della riduzione dei tempi del processo, che contrastano con le
finalità della riforma.
- Tutto ciò premesso e considerato, l’Assemblea
DELIBERA
Di richiedere al Governo e al sig. Ministro della Giustizia di affrontare la questione in via di
urgenza, dando maggiore impulso agli interventi normativi ed amministrativi idonei alla
piena attuazione del disposto dell’art. 492 bis codice procedura civile, assicurando il
collegamento diretto con le banche dati delle pubbliche amministrazioni e, in particolare,
con l'anagrafe tributaria, compreso l'archivio dei rapporti finanziari, e con quelle degli enti
previdenziali;
Di richiedere al Governo e ai sigg.ri Ministro della Giustizia e dell’Economia e delle Finanze
di predisporre circolari idonee a garantire sull’intero territorio nazionale l’applicazione di
una prassi uniforme e priva di imposizioni di diritti non previsti dalla legge, chiarendo che
fino a quando non sarà attivato il collegamento con le banche dati e reso effettivo il servizio
con l’adeguata formazione del personale Unep è consentito ai legali del creditore di
rivolgersi direttamente ai gestori delle banche dati senza ulteriori istanze e con il rispetto
della normativa sul gratuito patrocinio, al fine di dare effettività alla tutela del creditore e
non appesantire inutilmente le procedure;
Si chiede altresì al Ministero competente di sollecitare i gestori delle banche dati ad attivare
dei canali privilegiati per dare riscontro in tempi certi e rapidi alle istanze di interrogazione
presentate dai creditori.
Roma, 25 marzo 2023

Leggi il documento in pdf:

25.3.2023 - deliberato su art.492 bis cpc


Tribunale dei brevetti, OCF: "La scelta di Milano un beneficio per il sistema Italia"

Anche OCF sostiene la candidatura di Milano come sede del tribunale dei brevetti: "La scelta di Milano come sede della sezione della Divisione Centrale del Tub -spiega il coordinatore Mario Scialla- determinerebbe un beneficio generale per il sistema Italia. L'Organismo Congressuale Forense ricorda l'importanza di questa delicata fase ed esorta la politica a fare tutto quanto è nelle sue possibilità, come già richiesto al Ministro Nordio, in occasione della visita del 15 dicembre 2022".
"Milano e l'Italia -conclude Scialla- meritano questo riconoscimento in ragione della prestigiosa tradizione in materia di brevetti e per l’immediato effetto di fornire linfa nuova e vitale a un settore nevralgico per i professionisti, come quello dei brevetti".


Donna, vita, libertà | 8 marzo 2023 Giornata internazionale della donna, le iniziative di OCF

L’Organismo Congressuale Forense, in occasione della giornata internazionale della donna,  riafferma con convinzione il suo impegno nella tutela e promozione dei diritti delle donne e dell’uguaglianza di genere e in generale della lotta contro ogni forma di discriminazione. Richiama l’attenzione sulla situazione delle donne in Iran e ne fa proprie le istanze di vita e libertà.

Il grido “donna, vita, libertà” coniato dalle  attiviste curde,  si è poi diffuso  nelle proteste  di  tutto il mondo a seguito della morte di Mahsa Amini  nel 2022,  arrestata dalla polizia morale per aver violato la legge sull'obbligo dell'hijab, avendolo indossato in maniera «impropria»,   lasciando scoperta una ciocca di capelli. Questo gesto le è costato la vita ma il suo sacrificio ha dato avvio ad una straordinaria mobilitazione di protesta che sta attraversando tutta la società iraniana che ha avvicinato tra loro le donne e gli uomini del mondo intero che, per aderire alla protesta, si sono simbolicamente tagliati ciocche di capelli così chiedendo la libertà di scelta per tutti e rivendicando i diritti di ciascuno.

Libertà per cui si  batte anche Nasrin Sotoudeh, avvocata e attivista per i diritti umani arrestata e condannata a 38 anni di carcere e a 148 frustate per aver assunto la difesa delle donne che protestavano contro l’obbligo d’indossare lo hijab. Le accuse contro di lei sono conseguenza del suo  lavoro in favore del rispetto dei diritti .

OCF esprime sconcerto e viva preoccupazione per tutte le donne costrette a vivere senza poter esprimere la propria individualità, assoggettate a regimi illiberali che coartano la libertà con l’uso della violenza. Ogni avvocato che si fregi del privilegio di difendere i  diritti non può non essere al loro fianco. OCF, in occasione della giornata dell’8 marzo, ha deciso di dare voce a due giovani donne iraniane che hanno raccontato i loro sogni , speranze,  e le loro aspettative ai colleghi del dipartimento pari opportunità.

L’8 marzo rappresenta l’occasione annuale per tracciare un bilancio dei progressi compiuti in questo ambito ma soprattutto per riconoscere le sfide che ancora abbiamo davanti e rilanciare il nostro impegno per affrontarle.

Quello di OCF inizia dall’IRAN per arrivare alla nostra realtà , con un progetto che parte dall’8 marzo e che non si conclude con la giornata ma che prevede una  fattiva collaborazione con i neo eletti CPO sul territorio nazionale nell’ambito di una campagna di sensibilizzazione su tutti  gli  aspetti  della parità nell’accesso e nell’esercizio della professione.

Un impegno concreto dunque di contrasto alla violenza di genere e per lo sviluppo dell’ empowerment femminile finalizzato al raggiungimento della parità di genere, già obiettivo 5 dell’agenda 2030 ONU.

Pega Moshir Pour è una scrittrice e attivista iraniana. Guarda il video:

Verso l'8 marzo | Pegah Moshir Pour

Kiana Tajammol è un’attrice, regista e artista visiva iraniana. Guarda il video:

Verso l'8 marzo | Kiana Tajammol

https://youtu.be/qTwj92ZAVjU

 

https://youtu.be/EWXnubi1X1U


OCF, incontri istituzionali: al centro equo compenso, riforma processo civile e portale unico dei processi telematici

Equo compenso, nuovi sbocchi professionali per avvocati, problemi della professione forense e criticità della riforma del processo civile sono stati al centro dell'incontro di oggi tra OCF (presenti il coordinatore Scialla, il segretario Gallo e il componente dell'UDC Tedeschi) e la senatrice Erika Stefani (Componente Commissione Giustizia) presso Palazzo Madama.
L'Organismo Congressuale Forense, organismo di rappresentanza politica dell'avvocatura, ha illustrato alla senatrice Stefani (relatrice della PDL sull'Equo Compenso) la propria posizione sui temi più urgenti della giustizia e della professione auspicando in particolare la più celere approvazione possibile della legge sull'equo compenso. Da parte della Senatrice apprezzamento per il contributo di idee e di proposte dell'Organismo e disponibilità a nuovi incontri e confronti.


Il Portale Unico dei Processi Telematici al centro del confronto tra Organismo Congressuale Forense, organismo di rappresentanza politica dell'avvocatura, e l'on. Devis Dori, autore della PDL che prevede proprio l'introduzione del portale unico fortemente voluto dall'avvocatura italiana e in particolare dal Congresso Nazionale Forense che ha approvato varie specifiche mozioni sul tema. L'esigenza di un portale unico dei processi telematici era stata già oggetto di colloquio tra OCF e vertici del Ministero della Giustizia; i continui disservizi soprattutto del PCT impongono una soluzione efficace e definitiva del problema.

L’esigenza di un portale unico dei processi telematici per far fronte ai continui disservizi soprattutto del PCT è stata fortemente sostenuta dall’avvocatura con le varie mozioni approvate in sede di Congresso Nazionale Forense e con forza anche dall’OCF nei recenti incontri istituzionali con i vertici del Ministero della Giustizia.
Per questo l’Organismo Congressuale Forense ha accolto con soddisfazione l’iniziativa legislativa dell'on. Devis Dori, autore della PDL che prevede proprio l'introduzione del portale unico della giustizia telematica; un’iniziativa legislativa che è stata illustrata nei particolari proprio oggi dallo stesso onorevole in una visita di cortesia presso la sede dell’OCF con l’auspicio che sul punto ci sia il sostegno di tutte le forze parlamentari.


Riforma processo penale | Una serie di incontri organizzata da Magistratura democratica insieme a OCF

Magistratura democratica insieme a Organismo congressuale forense organizzano una serie di incontri virtuali per discutere insieme sulla riforma

È oramai entrata in vigore della riforma del processo penale (e di molti istituti di diritto sostanziale).
È una riforma di “sistema”, che incide profondamente sulla fisionomia del processo penale.
Si tratta di uno scenario che, prevedibilmente, proporrà numerosi problemi interpretativi.
È evidente che vi sia il bisogno di spazi di confronto per ragionare insieme sulle novità
introdotte nel sistema e, massimamente, su quelle che sollevano problemi interpretativi di diritto
intertemporale oppure che ci costringono o solo inducono a cambiare la nostra organizzazione del
lavoro.
La Scuola superiore della magistratura – nelle sue articolazioni centrali e decentrate – ha cominciato
ad organizzare eventi formativi, secondo il metodo delle relazioni frontali.
Accanto a questa modalità formativa, insieme a colleghi delle più
diverse provenienze associative, sono stati organizzati ulteriori incontri di confronto collettivo, secondo
una prospettiva pratico-applicativa che aiuti ad individuare problemi e trovare soluzioni. Dopo un
primo incontro seminariale, aperto solo ai magistrati, è stato proposto un confronto anche all’avvocatura, incontrando la voglia di partecipazione e confronto che viene anche dal Foro.
La partecipazione di magistrati e avvocati a questi incontri nasce dalla consapevolezza che la
complessità della riforma esige una pluralità di approcci e dalla convinzione per cui gli aspetti
positivi della stessa (che convivono con diversi punti problematici) potranno assumere concretezza
solo se vi sarà un consapevole investimento adesivo da parte di tutti gli operatori giudiziari sulle
nuove prospettive che la riforma propone.
Si è pertanto pensato ad un calendario di incontri “tematici” – ciascuno con un focus su alcuni
aspetti della riforma – da tenere a distanza di dieci – venti giorni l’uno dall’altro.
Il format può essere sinteticamente descritto così: brevissima
introduzione sull’aspetto della riforma oggetto dell’incontro; trattazione dei problemi
interpretativi di diritto intertemporale; trattazione di eventuali profili di illegittimità
costituzionale; trattazione di problemi interpretativi diversi da quelli intertemporali e di
illegittimità costituzionale.
"Pensiamo - spiegano gli organizzatori - che per ciascuno dei punti che precedono – si renda necessaria non tanto una “lezione frontale” dei temi (ipotizzabile solo per l’introduzione iniziale), quanto piuttosto un confronto partecipato, con brevi interventi liberi di ciascuno dei partecipanti all’incontro".

"Ci piacerebbe - continuano gli organizzatori - che questi incontri non si risolvessero in una lamentazione di quanto non ci piace della riforma (che pure pone tante difficoltà attuative), né che emergesse solo la frustrazione in ordine a quanto il legislatore avrebbe dovuto fare e non ha fatto, vorremmo, piuttosto, che fossero un’occasione costruttiva per condividere linee interpretative e confrontare esperienze territoriali; e magari – perché no? – per trovare alcune soluzioni interpretative e organizzative alle quali non avevamo pensato".

Il primo incontro è stato tenuto il 2 dicembre 2022 e ha avuto ad oggetto "L’udienza predibattimentale e giudizio di cognizione".
I prossimi incontri si svolgeranno secondo il seguente calendario:

 Udienza preliminare e riti alternativi (introducono Battarino-Silvestri-Avv. Morace)  – 30 gennaio 2023, ore 16.00;
 Notifiche e partecipazione delle parti al processo (introducono Filice-Rossello-Avv. Luchi) - 9 febbraio ore 16.00;
 Impugnazioni (introducono Mori-Cappuccio-Magi) – 10 marzo 2023, ore 16.00;
 Indagini preliminari (introducono Civardi-Celli-Di Franco) – 15marzo 2023, ore 16.00;
 Modifiche a sistema sanzionatorio (De Vito-Colacicco-Santoro-Avv. Scialla) – 17 marzo 2023 ore 16.00
 Giustizia riparativa (Bortolato) – 29 marzo 2023, ore 16.00.

Gli incontri si terranno Via teams [nome del team: Riforma penale: per discuterne insieme]
(per chiedere l’iscrizione, rivolgersi a: simone.silvestri@giustizia.it;
simone.spina01@giustizia.it; andrea.natale@giustizia.it ).
Si invita tutti a partecipare e ciascuno a portare propri spunti interpretativi ed esperienze.

E’ possibile partecipare anche cliccando al seguente link:
https://teams.microsoft.com/l/channel/19%3aRl_nisIRWJ6BNEGh8SpGiVcfRnB-
kn_KXBQKeEXYA101%40thread.tacv2/Generale?groupId=4c15bf82-9845-4452-8563-
5cfe4c22506a&tenantId=792bc8b1-9088-4858-b830-2aad443e9f3f

Magistratura democratica – Organismo congressuale forense


Processo civile | Criticità e proposte nel documento dell'OCF

L’Organismo Congressuale Forense, in occasione dell’incontro avvenuto lo scorso 11 gennaio al Ministero della Giustizia, ha predisposto e consegnato al Capo di Gabinetto del Ministro, Dr. Alberto Rizzo, una nota dettagliata sul tema della riforma del processo civile, nella quale sono riportati i numerosi articoli del codice processuale oggetto di riforma, le principali criticità e alcune proposte di modifica, ovvero di soppressione.

E’ una riforma che l’Avvocatura non ha chiesto, ma che ha provato a condividere e modificare, portando all’attenzione del Governo le mozioni approvate nei diversi Congressi forensi: qualche proposta è stata recepita, non tutte purtroppo, e alcune norme contestate sono state confermate e peggiorate.

Ormai la proposta di riforma è diventata legge con il combinato disposto della legge delega n. 206/2021 e del decreto legislativo n. 149/2022 e, pur confermando le critiche e le proposte di modifica, con questa dobbiamo confrontarci.

L’anticipazione dell’entrata in vigore della riforma del rito civile, disposta dall’art. 1, comma 380 della legge di bilancio per il 2023 e la contestuale approvazione dell’art. 8 del c.d. decreto milleproroghe (D.l. 29 dicembre 2022, n. 198) entrato in vigore il 30 dicembre 2022 dedicato ai termini in materia di giustizia, con il quale numerose disposizioni già oggetto del decreto milleproroghe 2021 (in gran parte previsioni adottate nel periodo pandemico) sono state ulteriormente prorogate per il 2023, hanno acuito le problematiche e criticità già segnalate, creandone ulteriori.

Con il documento si vuole dare un contributo sulle principali modifiche con le quali ci dobbiamo confrontare, già da oggi e nell’immediato futuro, evidenziando criticità e proposte.

Nel documento è stata seguita la traccia del D.LGS. 149/2022 ed in particolare dei diversi commi dell’art. 3 che sono intervenuti per:

  • Modificare la competenza del giudice di pace (pag.2)
  • Introdurre ulteriori ipotesi di responsabilità processuale (pag. 3)
  • Introdurre un generale principio di chiarezza e sinteticità degli atti (pag. 4)
  • Stabilizzare le previsioni dell’udienza mediante collegamenti audiovisivi e delle udienze cartolari (pag. 5)
  • Inserire l’obbligo di eseguire la notificazione esclusivamente a mezzo della posta elettronica certificata (pag. 6)
  • Riformare interamente il processo di cognizione di primo grado, dalla fase introduttiva alla fase decisoria, introducendo anche il cd “procedimento semplificato di cognizione” (pag.11)
  • Riformare in parte il giudizio di appello (pag. 28)
  • Riformare, per l’ennesima volta il giudizio di cassazione, riducendo sempre più la possibilità di adire la S.C. e la partecipazione all’udienza pubblica, introducendo una nuova ipotesi di revocazione e il rinvio pregiudiziale da parte dei giudici di merito (pag. 35)
  • Problematiche del deposito telematico (pag. 44)

In occasione dell’incontro con i rappresentati del Ministero e del DGSIAN avvenuto sempre lo scorso 11 gennaio, è stata avanzata anche la richiesta di realizzare al più presto un'unica piattaforma per i depositi telematici uguale per tutte le procedure giudiziali, che preveda una upload fornita gratuitamente dal Ministero, che consenta il caricamento diretto degli atti e dei documenti, con attività differenti a seconda del tipo di processo (civile, penale, amministrativo e tributario) ma con identico e semplificato lay-out dei comandi, che consenta agli Avvocati di effettuare tali attività in modo agevole e ricevendo immediatamente il riscontro da parte della Cancelleria con attestazione del rispetto dei termini processuali: richiesta contenuta in numerose mozioni del recente Congresso Forense di Lecce (mozioni nn. 1, 7, 22, 35, 70 e 157), approvate con il 93 % dei voti dei delegati. È stata altresì richiesta la limitazione delle ipotesi di sospensione e interruzione del sistema per manutenzione ed aggiornamento, intervenute con eccessiva continuità, per tempi sempre più lunghi e senza preavviso.

Scarica al seguente link il documento:

SCHEMA CRITICITA riforma CPC e proposte OCF1