Le proposte conclusive del Congresso nazionale dell’avvocatura al nuovo Parlamento e governo

Si è svolta ieri l’ultima giornata del XXXV Congresso Nazionale Forense in corso a Lecce (Grand Hotel Tiziano). In mattinata, il coordinatore uscente dell’Organismo Congressuale Forense – OCF – Sergio Paparo ha proclamato i nuovi 53 componenti dell’assemblea dell’OCF eletti (in foto). 

Si è quindi proseguito con le votazioni delle mozioni congressuali sui temi del Congresso (è possibile scaricare il testo delle mozioni approvate a questo link: https://congressonazionaleforense.it/mozioni/mozioni-ammesse-al-voto/).  

La massima assise dell’Avvocatura ha intanto deciso, approvando una mozione d’ordine, di indire contestualmente una sessione ulteriore del congresso da tenersi entro l’autunno del 2023 sul tema dell’ordinamento forense e di acquisire come contributi iniziali i contenuti delle 45 mozioni proposte in questa sede. Intanto, già dalle prossime settimane sarà operativo il tavolo di lavoro che vedrà coinvolte e interessate tutte le componenti dell’Avvocatura: istituzionale, politica, associativa.

Quindi la platea con il voto ha indicato quelli che saranno i temi di confronto con il futuro Parlamento e Governo. Ecco alcuni spunti sintetici. 

Forte spinta verso la modernizzazione della giustizia: Intelligenza Artificiale e giustizia predittiva (più risorse, più formazione, eliminazione del digital divide e l’istituzione di una Autorità indipendente di studio e vigilanza) e potenziamentorazionalizzazione e unificazione delle piattaforme del processo telematico. Ma anche un richiamo alla centralità dell’avvocato che rimane a svolgere un ruolo insostituibile nella tutela dei diritti e per il rispetto della Carta dei Diritti dell’Uomo, della Costituzione Europea e della Costituzione Italiana. 

Centralità che deve essere prevista pure con la presenza di avvocate e avvocati nel Consiglio direttivo della Cassazione e nei Consigli giudiziari anche con il riconoscimento del diritto di voto. 

Quindi la difesa, e stabilizzazione, dei presidi di legalità e giustizia, anche con il riconoscimento di ‘sedi disagiate’, delle sedi distaccate insulari o l’istituzione di nuovi modelli di Tribunale per le isole.  

Grande attenzione al nodo irrisolto del patrocinio a spese dello stato, da rendere effettivo ed efficiente, e da estendere a negoziazione e mediazione. 

Sul penale, si chiede che si modifichino vari aspetti della Riforma Cartabia (ne citiamo solo alcuni: doppio grado di giudizio di merito e al giudizio di legittimità, impugnazioni, notificazioni, processo telematico, criteri priorità dell’azione penale e processo in assenza dell’imputato) ma anche un forte investimento sulla giustizia riparativa e l’istituzione di un albo dei mediatori penali che veda la primaria partecipazione delle avvocate e degli avvocati. 

Sul processo civile si sono ribadite le richieste di correzione della riforma recentemente approvata che comprime il diritto di difesa e l’importanza di intervenire su risorse e personale. 

Sulla ‘famiglia e i minori’, tra le altre proposte la previsione delle sezioni specializzate della famiglia su base circondariale, competenti per tutte le procedure familiari e minorili in sede civile. 

Sulla magistratura onoraria si chiede di correggere la riforma Orlando e di sospendere l’entrata in vigore del d.lgs 116/2017.

Richiesta forte per una significativa riduzione dei costi di accesso alla giustizia e del contributo unificato. 

Anche sulla giustizia tributaria arriva la richiesta di una correzione della nuova riforma approvata. 

Sono anche state votate diverse mozioni statutarie, una complessiva che tende a rendere più efficace e partecipativo lo stesso momento congressuale e l’Organismo Congressuale Forense (che oggi ha appunto rinnovato la sua assemblea dei delegati). Altre, seppur approvate, non hanno raggiunto il quorum qualificato previsto, ma hanno dato una forte indicazione per la parità di genere e le pari opportunità. 

La sede proposta per il prossimo Congresso Nazionale Forense è Torino.