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ASSEMBLEA OCF 14 E 15 APRILE 2023 | ORDINE DEL GIORNO

L’ASSEMBLEA DELL’ORGANISMO CONGRESSUALE FORENSE 

è convocata per il giorno 14 aprile 2023 dalle ore 15.30 alle  ore 19.00

con prosieguo al 15 aprile 2023 dalle ore 9.30 alle ore 13.00

presso la sede dell’OCF, Via Valadier, 42 (secondo piano)

con il seguente

ORDINE DEL GIORNO

  • Approvazione del verbale della seduta assembleare del 24 e 25 marzo 2023
  • Comunicazioni del Coordinatore
  • Delibera CNF n. 774 del 24 marzo 2023 – Parere su bilanci OCF (La Lumia)
  • Incontro con il Comunicatore OCF e programmazione (Gallo – Dalla Bona)
  • Riforma della giustizia penale: criticità ed astensione indetta UCPI (Scialla – Morace)
  • Riforma della giustizia civile: criticità e primi interventi (Gallo – Catalano)
  • Dialogo e iniziative interprofessionali: invito alle relative rappresentanze (La Lumia)
  • Geografia ed edilizia giudiziaria. Incontro con Ance (Gallo – Tedeschi - Livio)
  • Ricorso al TAR sugli indici di affidabilità fiscale. Esito e determinazioni successive (Miranda)
  • Verso il Congresso – Relazioni gruppi di lavoro e dibattito assembleare (Dalla Bona – Aste - Tedeschi – Parisi)
  • Ufficio di Presidenza del prossimo Congresso : determinazioni (Scialla – Gallo – La Lumia)
  • Calendario Assemblee (Gallo)
  • Varie ed eventuali

 


Presentazione Rapporto sull'avvocatura 2023 | CASSA FORENSE - CENSIS

PRESENTAZIONE RAPPORTO SULL'AVVOCATURA 2023 

CASSA FORENSE - CENSIS 

12 Aprile 2023

ore 10.00

Auditorium Cassa Forense

via Ennio Quirino Visconti 8, 00193 Roma

               

rapporto sull'avvocatura - 2023 (1)


Il COA di Napoli Nord incontra l'O.C.F. | Inadeguatezza della pianta organica, edilizia giudiziaria e PNRR

 

COMUNICATO STAMPA

Il C.O.A. di Napoli Nord incontra l’O.C.F.

 

 

Il 31 marzo 2023 l'Organismo Congressuale Forense ha accolto l'invito del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Napoli Nord ed ha partecipato ad una tavola rotonda ad Aversa, avente ad oggetto i temi della insufficienza della pianta organica, della edilizia giudiziaria e del PNRR. Il Coordinatore Mario Scialla, il Segretario Accursio Gallo, i Componenti dell'Ufficio di Coordinamento Stefano Tedeschi e Pasquale Parisi hanno ascoltato con attenzione l'elencazione delle gravi ed allarmanti disfunzioni fornita dal Presidente e Segretario dell'Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, Gianluca Lauro e Rosa Cecere, derivanti dalla creazione, dieci anni fa, di un Tribunale di nuova costituzione che è nato per riaffermare la forza e la presenza dello Stato in un territorio che necessita di un particolare controllo ed attenzione e che invece è stato lasciato solo a combattere la battaglia di legalità, per una popolazione di un milione di abitanti, con inaccettabili scoperture di organico e di personale amministrativo. L'Organismo Congressuale Forense si è schierato a fianco dell'Avvocatura locale che con straordinario coraggio combatte quotidianamente le citate disfunzioni ed ha accolto con piacere l'invito del Viceministro Paolo Sisto che ha fornito la sua disponibilità ad una interlocuzione diretta per favorire un intervento mirato quantomeno a tamponare la drammatica situazione. Nella successiva mattinata, l'Organismo Congressuale Forense, nella medesima composizione, ha incontrato una delegazione del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Napoli, guidata dalla Presidente Titti Troianiello, con la quale si è proficuamente confrontata sui temi di maggiore attualità della politica forense, raccogliendo le istanze dell'Avvocatura locale e traendo spunti per affrontare al meglio il Congresso Straordinario di Roma del 12,13 e 14 ottobre p.v.

Nell’incontro è emersa la necessità di misure urgenti per affrontare le carenze di organico e la definizione di una precisa strategia per affrontare l’inadeguatezza delle infrastrutture giudiziarie del Territorio

 

Roma, 3 aprile 2023

CS COA Napoli Nord OCF 3 aprile 2023

 


Equo compenso | OCF, AIGA, ANF e MF in risposta a Cottarelli e De Nicola

L’Organismo Congressuale Forense e le associazioni A.I.GA., A.N.F. e Movimento Forense, rilevano come l’approvazione la scorsa settimana al Senato del DDL sull’Equo Compenso per i professionisti, in vista del passaggio alla Camera per la votazione definitiva, abbia scatenato la reazione allarmata dei contraenti forti destinatari di questa legge come banche, assicurazioni e grandi imprese.

Infatti, dopo qualche isolato tweet del sen. Carlo Cottarelli in cui si accusavano i liberi professionisti ed in particolar modo gli avvocati d’essere una lobby che ottiene solo per sè l’equo compenso a dispetto di  “braccianti e metalmeccanici” senza salario minimo, ora l’escalation delle censure, anzi delle pressioni, approda alla stampa nazionale con il contributo editoriale del prof. De Nicola ove si ripete che i liberi professionisti, anzi gli avvocati additati ad esemplare espiatorio, sarebbero una lobby contraria alle leggi del mercato.

Ma non di un mercato moderno e regolamentato, bensì di un mercato ottocentesco, da laissez faire dei padroni delle ferriere, che, con tesi sorprendenti da parte di esponenti dell’Accademia privata, come Cottarelli e De Nicola, vorrebbe tutti i lavoratori, livellati dall’assenza di tutele o dai morsi dell’inflazione, così confondendo e contrapponendo autonomi e subordinati e ignorando l’esistenza di tutele, CCNL ed art. 36 della Costituzione, ma soprattutto dimenticando volutamente che l’Equo Compenso varrebbe solo per i grandi clienti.

Insomma sotto la maschera di un grossolano egualitarismo al ribasso e accuse di lobbismo, le due autorevoli voci che professionalmente assistono le vere lobby finanziarie, assicurative, bancarie accusano gli autonomi di resistere alle pressioni dei loro assistiti e concludono i loro articoli e tweet ammonendo direttamente i parlamentari loro amici o colleghi a “riscattarsi” o a “redimersi”, invitandoli a bocciare la legge in terza lettura alla Camera, pena la perdita della loro qualifica di “liberali”. In sostanza le lobby anziché rimanere nella lobby, cioè nell’anticamera del Palazzo, ci sono già dentro a pieno titolo e ammoniscono sulle pagine dei quotidiani e social media i colleghi ad adeguarsi. Se non è pressione lobbistica questa!

E’ quindi importante che mentre il reddito dell’Avvocatura langue da anni, la stessa non ne debba almeno risentire sotto il profilo della libertà professionale.

 

 


Santarelli, OCF: "Legge sulle detenute madri sia un segno di civiltà"

Roma 25 marzo 2023

L’improvvisa decadenza del progetto di legge sulla detenzione femminile provoca sconcerto nel mondo della giustizia. Se da un lato sicuramente il progetto di legge andava discusso ed emendato, non si comprende quali siano le motivazioni di un arresto nella ipotesi di modifica della disciplina.

Sembra quasi che le forze politiche abbiamo preferito nascondersi dietro i conflitti di natura politica piuttosto che cercare una risoluzione dei diversi problemi che affliggono la detenzione femminile e di maternità.

Niente più bambini in carcere con le loro madri. Era questo l’obiettivo della proposta di legge sulla “tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori”, in discussione nei giorni scorsi alla commissione Giustizia. Ma proprio l’8 marzo il testo è stato bloccato da una serie di emendamenti avanzati dalla maggioranza e poi il 23 marzo, è stata ritirata.

Come Organismo Congressuale Forense riteniamo che la legge sulle detenute madri sia un segno di civiltà per cancellare la vergogna dei bambini costretti a trascorrere la loro infanzia in carcere avendo l’unica “colpa” di essere figli di madre condannate a pena detentive, per far sì che le mamme e i minori potessero vivere, nel momento più delicato per i bambini, non in un carcere ma in una casa protetta con tutte le attenzioni del caso secondo quell’articolo 27 della Costituzione che ci invita alla rieducazione.

Tale impulso deve però essere portato avanti insieme alle tutele della sicurezza dei cittadini soprattutto per quanto riguarda la commissione di reati seriali da parte di chi usasse la maternità solo per evitare la reclusione e la pena.

E’ quindi necessario che al più presto il progetto di legge venga riproposto e calendarizzato e ci si augura che possa essere oggetto di una attenta valutazione anche da parte degli organismi forensi al fine di un esito condiviso.

L’Organismo Congressuale Forense rappresenta che la difesa di questo principio non costituisce alcuna minaccia per lo Stato ma è solo il segno di una necessaria umanità.

Avv. Claudio Santarelli


Deliberato su riforma processo civile | ART. 492 BIS CPC

L’ASSEMBLEA DELL’ORGANISMO CONGRESSUALE FORENSE, convocata nella seduta del 25
marzo 2023,
CONSIDERATO CHE
- la riforma del processo civile introdotta con il D.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149, la cui
entrata in vigore è stata anticipata al 28.2.2023, ed in particolare l'art. 3, comma 36, lett. b),
ha modificato l'art. 492 bis del codice di procedura civile stabilendo che su istanza del
creditore procedente “l’ufficiale giudiziario accede mediante collegamento telematico diretto ai
dati contenuti nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nell'anagrafe
tributaria, compreso l'archivio dei rapporti finanziari, e in quelle degli enti previdenziali, per
l'acquisizione di tutte le informazioni rilevanti per l'individuazione di cose e crediti da sottoporre
ad esecuzione, comprese quelle relative ai rapporti intrattenuti dal debitore con istituti di credito e
datori di lavoro o committenti.”.
- In conseguenza di tale modifica non è più possibile per il creditore procedente
proporre istanza al Presidente del Tribunale diretta a ottenere l’autorizzazione ad
effettuare direttamente presso le banche dati delle Pubbliche Amministrazioni e
dell’Anagrafe Tributaria le ricerche dei beni del debitore da pignorare, come invece era
consentito prima della riforma. Attualmente, quindi, tale ricerca potrà essere fatta soltanto
da parte dell’Ufficiale Giudiziario.
- Peraltro, anche a causa della ristrettezza dei tempi imposta dall’anticipazione
dell’entrata in vigore della riforma, il Ministero della Giustizia non ha ancora potuto
predisporre i necessari strumenti informatici per consentire agli Ufficiali giudiziari i
collegamenti con le predette banche dati, come risulta ancora dalla nota del 23 marzo 2023
del Capo Dipartimento per la transizione digitale della giustizia, l’analisi statistica e le
politiche di coesione del Ministero della Giustizia.
- Pertanto, la modifica legislativa ha sottratto al creditore la facoltà di avvalersi del
valido strumento dell’interpello diretto alle banche dati, senza però fornirgli adeguata
soluzione alternativa.
- Anche la norma di salvaguardia, contenuta nell’art. 155-quinquies disp. att. c.p.c.,
non soccorre adeguatamente allo scopo, in quanto di incerta applicazione e comunque
impositiva di una inutile richiesta di indagine all’Ufficiale Giudiziario e della necessità di
una attestazione che alcuni Uffici concedono solo previo pagamento di un diritto che la
legge non prevede e comunque non ha ragione di essere dovendosi attestare un disservizio
e la mancata applicazione di una norma.
- Che si verificano troppo spesso, e soprattutto in alcuni uffici, ritardi che vanno a
danno delle procedure di recupero del credito e l’inefficacia delle procedure esecutive e la
lentezza delle procedure, acuite dalle difficoltà evidenziate, costituiscono un ulteriore
vulnus all’efficienza della Giustizia a danno del creditore che deve eseguire i
provvedimenti giudiziali.
- Che, come rilevato anche per altri istituti, la gestione del problema lasciata alle
determinazioni dei singoli uffici “in ordine sparso”, crea situazioni di disagio e di
appesantimento delle procedure contrarie ai principi di efficientamento della giustizia e di
semplificazione al fine della riduzione dei tempi del processo, che contrastano con le
finalità della riforma.
- Tutto ciò premesso e considerato, l’Assemblea
DELIBERA
Di richiedere al Governo e al sig. Ministro della Giustizia di affrontare la questione in via di
urgenza, dando maggiore impulso agli interventi normativi ed amministrativi idonei alla
piena attuazione del disposto dell’art. 492 bis codice procedura civile, assicurando il
collegamento diretto con le banche dati delle pubbliche amministrazioni e, in particolare,
con l'anagrafe tributaria, compreso l'archivio dei rapporti finanziari, e con quelle degli enti
previdenziali;
Di richiedere al Governo e ai sigg.ri Ministro della Giustizia e dell’Economia e delle Finanze
di predisporre circolari idonee a garantire sull’intero territorio nazionale l’applicazione di
una prassi uniforme e priva di imposizioni di diritti non previsti dalla legge, chiarendo che
fino a quando non sarà attivato il collegamento con le banche dati e reso effettivo il servizio
con l’adeguata formazione del personale Unep è consentito ai legali del creditore di
rivolgersi direttamente ai gestori delle banche dati senza ulteriori istanze e con il rispetto
della normativa sul gratuito patrocinio, al fine di dare effettività alla tutela del creditore e
non appesantire inutilmente le procedure;
Si chiede altresì al Ministero competente di sollecitare i gestori delle banche dati ad attivare
dei canali privilegiati per dare riscontro in tempi certi e rapidi alle istanze di interrogazione
presentate dai creditori.
Roma, 25 marzo 2023

Leggi il documento in pdf:

25.3.2023 - deliberato su art.492 bis cpc


Equo compenso: soddisfazione dell’avvocatura per l’approvazione unanime al Senato

"Si proceda senza tentennamenti da parte di tutte le forze politiche per la definitiva approvazione della legge a tutela delle professioni autonome": così O.C.F, tramite il coordinatore Mario Scialla e il referente del gruppo di lavoro su Equo Compenso, Pierfrancesco Foschi, esprime la soddisfazione dell’avvocatura per l’approvazione all’unanimità nella seduta del 22.03.23 del Senato del DDL 495 sull’Equo Compenso con la sola necessaria unica modifica del richiamo al nuovo procedimento semplificato introdotto dalla riforma Cartabia in luogo dell’abrogato procedimento sommario per il recupero dei crediti professionali.

Il resto del testo del DDL coincide con quello che già fu approvato alla Camera prima del termine della precedente Legislatura, per cui OCF rinnova il fermo auspicio che, ora, l’iter per l’approvazione da parte dei deputati, cui il DDL ritorna per il voto definitivo, sia altrettanto spedito ed unanime, recependo finalmente le accorate istanze di tutti i professionisti autonomi italiani, a salvaguardia degli standard qualitativi delle prestazioni che le estreme liberalizzazioni hanno messo in secondo piano.  Infatti, sin  dai lavori preparatori della legge, pressochè tutte le forze politiche, anche dell’attuale opposizione, condivisero quanto OCF per l’avvocatura e le altre associazioni di categoria da tempo segnalano: dopo l’abolizione dieci anni fa, dei minimi tariffari professionali si è assistito ad una totale deregulation che, senza arrivare agli estremi di bandi e convenzioni che talora propongono persino la gratuità delle prestazioni, ha eroso, prima ancora dell’equità del compenso, l’autonomia funzionale del professionista e le minime tutele che i principi costituzionali di tutela del lavoro (anche autonomo)  su cui dovrebbe fondarsi la nostra Repubblica richiederebbero, spingendo i professionisti, specie verso i committenti più forti, in un’area di indefinito parasubordinato senza tutele. Ciò mina l’autonomia dei liberi professionisti, unica vera garanzia di tutela diffusa dei cittadini, prima che dei consumatori.

Contrariamente a qualche isolata opinione contraria all’equo compenso , davvero poco tecnica e superficialmente buona per raccogliere like populisti sui social al pari dei ciclici interventi che col pretesto di maggiori tutele per tutte le professioni, vorrebbero rivedere o emendare il testo, così da non portarlo mai a compimento  come una tela di Penelope, va ricordato che l’equo compenso riguarderà tutti i professionisti e non solo l’avvocatura, la quale vive da anni una situazione ben lontana dall’immagine che ancora le si vuole attribuire. Tanto l’osservatorio presso il CNF quanto il monitoraggio di OCF hanno raccolto innumerevoli (più di 100 casi all’anno) esempi di bandi e convenzioni nazionali da parte di banche, assicurazioni e Pubbliche Amministrazioni con clausole platealmente vessatorie e compensi ben sotto i parametri delle tabelle ministeriali i minimi previsti. Ciò con gli effetti di proletarizzazione già recentemente registrati dall’allarmante indagine di Censis e Cassa Previdenza Avvocati, per cui il 32% degli avvocati è prossimo  ad abbandonare la toga e i numeri degli iscritti già si sono ridotti negli ultimi due anni e infine ricordando che nel 2020/2021 tra i 470.000 professionisti che presentarono  domanda per il bonus di ultima istanza di 600 euro alle casse di previdenza, ben 140 mila erano avvocati, uno su tre. Insomma i paladini delle spending review dovrebbero invocarle all’interno delle P.A. e non sulla pelle dei lavoratori autonomi, salvo che non si vogliano tutelare lobby, ormai sovranazionali, di banche, assicurazioni e grandi imprese.

 


Tribunale dei brevetti, OCF: "La scelta di Milano un beneficio per il sistema Italia"

Anche OCF sostiene la candidatura di Milano come sede del tribunale dei brevetti: "La scelta di Milano come sede della sezione della Divisione Centrale del Tub -spiega il coordinatore Mario Scialla- determinerebbe un beneficio generale per il sistema Italia. L'Organismo Congressuale Forense ricorda l'importanza di questa delicata fase ed esorta la politica a fare tutto quanto è nelle sue possibilità, come già richiesto al Ministro Nordio, in occasione della visita del 15 dicembre 2022".
"Milano e l'Italia -conclude Scialla- meritano questo riconoscimento in ragione della prestigiosa tradizione in materia di brevetti e per l’immediato effetto di fornire linfa nuova e vitale a un settore nevralgico per i professionisti, come quello dei brevetti".


Assemblea 24 e 25 marzo 2023 | Ordine del giorno

L’Assemblea del 24 e 25 marzo 2023 è convocata con il seguente
ORDINE DEL GIORNO
1) Approvazione verbale della seduta assembleare del 24 e 25 febbraio 2023;
2) Relazione Coordinatore;
3) Relazione Segretario;
4) Relazione Tesoriere;
5) Delega Fiscale – Incontro con il Governo (Scialla – Parisi – Caprioli);
6) Incontro con l’Onorevole Zanettin sulla riforma dell’accesso alla professione (Gallo - Aste – Altamura);
7) Incontro al Ministero della Giustizia con il Direttore Generale delle Risorse, Dott. Orlando, e con il Dipartimento Organizzazione Giudiziaria, Dott. Campo (La Lumia – Tedeschi – Livio);
8 ) Mediazione penale e civile. Incontro in Vaticano del 4 marzo 2023 (Scialla – Dalla Bona – Pezzali);
9) Tavoli di lavoro art. 39. Aggiornamenti (Aste – Moretti);
10) Ipotesi di modifica della composizione dei Collegi del Consiglio Distrettuale di Disciplina (Gallo – Aste);
11) Patrocinio a spese dello Stato: richiesta di adeguamento del tetto reddituale ed estensione per le attività svolte in mediazione e negoziazione assistita (Parisi - Caprioli);
12) Esito Bando sulla comunicazione (Gallo – Dalla Bona);
13) Pagamento telematico dei diritti di copia ex art. 196 DPR N.115/2002 +PCT (Scialla - La Lumia – Morace –Spezziga);
14) Ruolo, reddito e rappresentanza nell’avvocatura al femminile. Valutazione delle iniziative dell’8 marzo 2023 (Dalla Bona – Massaro – Olivieri);
15) Calendario Assemblee OCF (Gallo);
16) Varie ed eventuali.

Prot. n._38_2023 - Convocazione assemblea 24 e 25 marzo 2023