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Convegno Santa Maria Capua Vetere | LA RIFORMA DELL’EQUO COMPENSO LEGGE 21 APRILE 2023 N. 49

CONVEGNO SANTA MARIA CAPUA VETERE

Giovedì 21 Settembre 2023 ore 15,00

CON IL PATROCINIO DELL’ORGANISMO CONGRESSUALE FORENSE

LA RIFORMA DELL’EQUO COMPENSO LEGGE 21 APRILE 2023 N. 49

Saluti:

Avv. Angela Del Vecchio

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DELL’ORDINE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE

Avv. Ugo Verrillo

PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE FORENSE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE

Introduce e modera:

Avv. Ottavio Pannone

COMPONENTE ORGANISMO CONGRESSUALE FORENSE

Intervegono:

Avv. Mario Scialla

COORDINATORE ORGANISMO CONGRESSUALE FORENSE

Avv. Fedele Moretti

COMPONENTE ORGANISMO CONGRESSUALE FORENSE

Avv. Pierfrancesco Foschi

COMPONENTE ORGANISMO CONGRESSUALE FORENSE

L’evento si terrà presso la Fondazione Forense
in via Lussemburgo a S. Maria C.V.
É GRATUITO per gli iscritti al Foro di S. Maria C.V.
In corso di accreditamento per n. 3 crediti formativi in materia obbligatoria.

Tel. 0823 810606, e-mail info@fondazionest.it oppure visita il sito: www.fondazionest.com

Convegno S.M.Capua 21.09


COMUNICATO STAMPA | ATTI PROCESSO CIVILE OCF: LE NUOVE REGOLE IN VIGORE DAL 1 SETTEMBRE VANNO RIVISTE

COMUNICATO STAMPA

 ATTI PROCESSO CIVILE

OCF: LE NUOVE REGOLE IN VIGORE DAL 1 SETTEMBRE VANNO RIVISTE

 

Roma, 30 agosto 2023. L’Organismo Congressuale Forense, ferma la propria posizione critica nei confronti della previsione di cui al quarto comma dell’art. 46 delle disposizioni di attuazione del Codice di procedura civile, accoglie con favore l’integrale recepimento dei correttivi proposti dall’organismo politico nel decreto ministeriale appena firmato dal ministro Nordio.

Respinge con forza ogni tentativo di addossare agli Avvocati italiani una presunta responsabilità nella lentezza dei processi causalmente connessa alla lunghezza degli atti difensivi.

Ocf ritiene, al contrario, che gli Avvocati si siano sempre fatti parte diligente per il corretto e funzionale svolgimento del processo, supplendo anche alle mansioni che la legge attribuisce ad altri soggetti.

L’organismo politico dell’avvocatura italiana non plaude certamente all’introduzione di una norma che intenda codificare le modalità di redazione degli atti processuali sia con riferimento alla loro dimensione e consistenza, che alla scelta dei caratteri, all’interlinea ed ai margini di scrittura ne può tollerare che si diffonda una immagine della Avvocatura contraria alla speditezza del processo.

Quanto sopra non incide minimamente sulla riduzione delle tempistiche dei giudizi civili anzi, introducendo limiti alla difesa a tutto discapito dei cittadini, istituisce inaccettabili profili di responsabilità professionale.

Individuare nella dimensione degli atti difensivi, la causa della lentezza della giustizia civile italiana, equivale a ignorare il reale stato della stessa, le sue carenze strutturali e di organico, finanche, in non rari casi, delle proprie sedi.

La previsione di cui al decreto ministeriale circa la dichiarazione del difensore in merito alla necessità di superamento dei limiti per questioni di particolare complessità attribuisce al Giudice la valutazione della sua fondatezza.

Lo si ritiene inaccettabile, dovendosi rimettere all’Avvocato, nella propria esclusiva funzione e responsabilità di difensore della parte nel processo, la libertà di decidere la migliore strategia processuale senza alcun condizionamento esterno.

L’Organismo Congressuale Forense, pertanto, fa appello al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della Giustizia e a tutte le forze politiche affinché, nell’ambito della revisione della riforma del processo civile (DD. Lgs. 10.10.2022 nn. 149 e 151), in stretta e costante collaborazione con l’avvocatura tutta, voglia abrogare il quarto comma dell’art. 46 delle disposizioni di attuazione del Codice di procedura civile provvedendo in ogni caso con tempestività alla revisione delle criticità del decreto ministeriale.

Cs Atti processo civile 30.08.2023


VII CONGRESSO FEDERAZIONE CAMERE CIVILI TRIVENETO - VERONA 14 E 15 SETTEMBRE 2023

FEDERAZIONE DELLE CAMERE CIVILI DEL TRIVENETO

VII CONGRESSO GIURIDICO

L'Avvocato tra tradizione, novità ed equilibrismi

Verona, 14-15 settembre 2023

Fondazione Centro Studi Campostrini

Via S. Maria in Organo, 4

VERONA_14-15_09_BROCHURE_4Ante_400x210_DEF_ (2)

 

 


COMUNICATO STAMPA | OCF INTERVIENE SULLA DEFINIZIONE DEI CRITERI DI REDAZIONE, LIMITI E SCHEMI INFORMATICI DEGLI ATTI GIUDIZIARI

COMUNICATO STAMPA

OCF INTERVIENE SULLA DEFINIZIONE DEI CRITERI DI REDAZIONE, LIMITI E SCHEMI INFORMATICI DEGLI ATTI GIUDIZIARI

 

 

Roma, 10 agosto 2023. L’Organismo Congressuale Forense, ferma la propria posizione critica nei confronti della previsione di cui al quarto comma dell’art. 46 delle disposizioni di attuazione del Codice di procedura civile, accoglie con favore l’integrale recepimento dei correttivi proposti dall’organismo politico nel decreto ministeriale appena firmato dal ministro Nordio.

Respinge con forza ogni tentativo di addossare agli Avvocati italiani una presunta responsabilità nella lentezza dei processi causalmente connessa alla lunghezza degli atti difensivi.

Ocf ritiene, al contrario, che gli Avvocati si siano sempre fatti parte diligente per il corretto e funzionale svolgimento del processo, supplendo anche alle mansioni che la legge attribuisce ad altri soggetti.

L’organismo politico dell’avvocatura italiana non plaude certamente all’introduzione di una norma che intenda codificare le modalità di redazione degli atti processuali sia con riferimento alla loro dimensione e consistenza, che alla scelta dei caratteri, all’interlinea ed ai margini di scrittura ne può tollerare che si diffonda una immagine della Avvocatura contraria alla speditezza del processo.

Quanto sopra non incide minimamente sulla riduzione delle tempistiche dei giudizi civili anzi, introducendo limiti alla difesa a tutto discapito dei cittadini, istituisce inaccettabili profili di responsabilità professionale.

Individuare nella dimensione degli atti difensivi, la causa della lentezza della giustizia civile italiana, equivale a ignorare il reale stato della stessa, le sue carenze strutturali e di organico, finanche, in non rari casi, delle proprie sedi.

La previsione di cui al decreto ministeriale circa la dichiarazione del difensore in merito alla necessità di superamento dei limiti per questioni di particolare complessità attribuisce al Giudice la valutazione della sua fondatezza. Lo si ritiene inaccettabile, dovendosi rimettere all’Avvocato, nella propria esclusiva funzione e responsabilità di difensore della parte nel processo, la libertà di decidere la migliore strategia processuale senza alcun condizionamento esterno.

L’Organismo Congressuale Forense, pertanto, fa appello al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della Giustizia e a tutte le forze politiche affinché, nell’ambito della revisione della riforma del processo civile (DD. Lgs. 10.10.2022 nn. 149 e 151), in stretta e costante collaborazione con l’avvocatura tutta, voglia abrogare il quarto comma dell’art. 46 delle disposizioni di attuazione del Codice di procedura civile provvedendo in ogni caso con tempestività alla revisione delle criticità del decreto ministeriale.

CS Redazione atti

 

 

 


COMUNICATO STAMPA | OCF: Si ripristini al più presto la piena efficienza nelle relazioni tra difensore e detenuto, con l'utilizzo di mail e pec.

COMUNICATO STAMPA

OCF: Si ripristini al più presto la piena efficienza nelle relazioni tra difensore e detenuto, con l'utilizzo di mail e pec.

 

ROMA, 9 agosto 2023. L'invito che alcuni Direttori di carcere stanno inviando agli Avvocati per evitare l'invio di mail o pec per comunicare con i propri assistiti, trasmettendo documentazione processuale, si traduce in una inutile ed evitabile compressione dei diritti di difesa. Sorprende  infatti che proprio mentre viene imposto il processo penale telematico si proceda esattamente al contrario nell'ambito carcerario, riducendo l'utilizzo della tecnologia e vanificando così il lavoro di anni ed anni che gli Ordini hanno prodotto, con la stipula di numerosi protocolli con le case di reclusione, proprio per garantire ai detenuti una migliore e più efficiente difesa.

Tale brusco revirement non si può giustificare neppure con il richiamo ad una recente circolare del Dap che riguarda l'utilizzo del fax e comunque non può certo definirsi improprio il ricorso a mail e pec per comunicare rapidamente con il detenuto, trasmettendogli atti processuali.

Con riferimento poi alle difficoltà lamentate dalla Polizia Penitenziaria, il cui organico è notevolmente carente, a visionare e "scaricare" gli atti inviati dai difensori, occorre dire che tale verifica è ancora più complessa quando avviene al momento del colloquio in presenza o a seguito di un invio tramite posta ordinaria e che comunque l' ampliamento dell' utilizzo della mail e della pec può essere visto come un cambiamento in senso migliorativo anche in termini di risorse umane, purchè riorganizzate a tal fine.

E’ pertanto indispensabile che il Dap intervenga al più presto per evitare che interpretazioni restrittive sulle comunicazioni tra difensore ed assistito in vinculis, si traducano in una minorata difesa ed in un conseguente trattamento inumano del detenuto, promuovendo una adeguata organizzazione del lavoro di ricezione di mail e pec inviate dai difensori.

CS Relazioni difensore detenuto 09.08

 

 


COMUNICATO STAMPA | OCF SUL POTERE DI ATTESTAZIONE DEGLI AVVOCATI, DELLA CONFORMITÀ DEI TITOLI STRAGIUDIZIALI CHE NOTIFICANO A MEZZO PEC

COMUNICATO STAMPA

OCF SUL POTERE DI ATTESTAZIONE DEGLI AVVOCATI, DELLA CONFORMITÀ DEI TITOLI STRAGIUDIZIALI CHE NOTIFICANO A MEZZO PEC

 

Roma, 2 agosto 2023. OCF stigmatizza il contenuto della circolare ministeriale 19.6.2023 con la quale il Ministero della Giustizia, nel rispondere ad un quesito della Corte di Appello di Firenze, afferma, fra l’altro, l’erroneo principio secondo cui gli avvocati non avrebbero il potere di attestare la conformità dei titoli stragiudiziali che notificano a mezzo pec.

 

Il Ministero, al fine di ribadire il già acclarato principio per cui gli avvocati non hanno il potere di attestare la conformità della trascrizione delle cambiali nel precetto ex art 480 c.p.c. (del quale OCF ha già chiesto, in sede di predisposizione dei decreti correttivi della riforma Cartabria, una modifica diretta ad attribuire tale potere anche ai difensori), sostiene anche l’insussistenza di un generale potere di autentica dei titoli stragiudiziali sulla base del fatto che  “l’art. 3 bis L. 53/94 determina le modalità di attestazione della conformità degli atti da notificarsi facendo riferimento all’art. 196 undecies disp att. c.p.c. , ma il capo II, titolo V-ter delle predette disposizioni .. non fa esplicito riferimento ai titoli esecutivi di natura stragiudiziale, i cui originali non si trovano nei fascicoli telematici.."

Così facendo, peraltro, il Ministero opera una pericolosa confusione fra i due principi e non tiene conto del fatto che il potere di attestazione della conformità di qualsiasi atto notificato via PEC viene attribuito all’avvocato dallo stesso art.3-bis, comma 2, L53/94 – che richiama l’art.196-undecies delle disp. att. solo per le modalità di attestazione - e non va ricercato, come fa il Ministero, nel capo II del titolo V-ter delle disp. att. c.p.c..

OCF chiede che il Ministero provveda a rettificare, con il mezzo che riterrà piu idoneo, dandovi la maggiore diffusione possibile, quanto affermato nella sopra menzionata circolare, prima che l’erronea interpretazione della norma possa provocare disguidi e pregiudizi ai diritti dei creditori procedenti.

CS Attestazione avvocati

 


COMUNICATO STAMPA | SOSPENSIONE FERIALE DEI TERMINI PROCESSUALI/ OCF ESPRIME PREOCCUPAZIONE E SOLLECITA UN DECRETO D 'URGENZA PER EVITARE CONTRASTI GIURISPRUDENZIALI CHE INCIDONO SULLA DIFESA DEI SOGGETTI DEBOLI

COMUNICATO STAMPA

 SOSPENSIONE FERIALE DEI TERMINI PROCESSUALI/ OCF ESPRIME PREOCCUPAZIONE E SOLLECITA UN DECRETO D 'URGENZA PER EVITARE CONTRASTI GIURISPRUDENZIALI CHE INCIDONO SULLA DIFESA DEI SOGGETTI DEBOLI

 

L’Organismo Congressuale Forense, alla luce dei diversi e contrastanti orientamenti giurisprudenziali enunciati nell’ultimo periodo dai vari Tribunali italiani, a seguito dell’ordinanza n. 18044/2023 della Suprema Corte di Cassazione, non può che ribadire la propria forte preoccupazione per l’incertezza e il dissenso che tale provvedimento sta generando, sia nella Giurisprudenza di merito che nell’ambito dell’Avvocatura, per effetto della negazione della applicabilità della sospensione dei termini processuali durante il periodo feriale, di cui alla Legge n. 742 del 1969,  alla più parte delle controversie in materia di famiglia.

La menzionata ordinanza deduce in effetti la sussistenza di una generalizzata sottrazione dei procedimenti in materia di famiglia alla regola della sospensione feriale, assoggettando così alla medesima disciplina tutte le controversie, sia quelle strettamente alimentari di cui all’art. 433 c.c. che quelle di mantenimento in senso lato e non espressamente previste nel R.D. n. 12/1941, art. 92.

Il tutto sulla scorta dell’ampia nozione di obbligazioni alimentari contemplata dall’art. 1 del Regolamento CE n. 4/2009 che assimila tutti i procedimenti di famiglia relativi al mantenimento del coniuge debole e dei minori a quelli in materia di alimenti.

Ocf ritiene che si renda necessaria una decretazione d’urgenza in materia, in quanto l’attuazione estemporanea del principio, in piena sospensione dei termini feriali, potrebbe avere effetti devastanti sul diritto di difesa e sull’organizzazione dei vari uffici giudiziari.

L’Organismo Congressuale Forense fa appello al Ministro della Giustizia affinché intervenga al più presto anche al fine di impedire il proliferare di pronunce giurisprudenziali di merito contrastanti che metterebbero a rischio la difesa dei soggetti più deboli.

Cs Sospensione feriale 01.08

 


COMUNICATO STAMPA | PROCEDIMENTI GIURISDIZIONALI PER IL MANTENIMENTO DEL CONIUGE DEBOLE E DEI MINORI SENZA SOSPENSIONE FERIALE DEI TERMINI PROCESSUALI  OCF CHIEDE INTERVENTO IMMEDIATO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA

COMUNICATO STAMPA

PROCEDIMENTI GIURISDIZIONALI PER IL MANTENIMENTO DEL CONIUGE DEBOLE E DEI MINORI SENZA SOSPENSIONE FERIALE DEI TERMINI PROCESSUALI 

OCF CHIEDE INTERVENTO IMMEDIATO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA

 

Roma, 25 luglio 2023. L’Organismo Congressuale Forense esprime forte preoccupazione, in un momento di profonda trasformazione della Giurisdizione, con riferimento al tema della Sospensione feriale dei termini processuali relativi ai procedimenti giurisdizionali avente ad oggetto il mantenimento del coniuge debole e dei minori.

I molteplici provvedimenti che si stanno avvicendando  in ordine alla nota questione stanno creando una situazione di incertezza normativa  e determinano una palese compromissione  e disapplicazione del principio generale di certezza del diritto.

L’Organismo Congressuale Forense  fa appello  al Ministro della Giustizia affinché  intervenga immediatamente, nel rispetto del percorso di collaborazione  intrapreso con l’avvocatura, con un provvedimento  normativo  che faccia  finalmente chiarezza sul tema.

CS Sospensione feriale mantenimento

 


COMUNICATO STAMPA | RINVIO DEPOSITO ATTI DEL PROCESSO PENALE TELEMATICO/OCF: “LA TRANSIZIONE AVVENGA SENZA SACRIFICI PER IL DIRITTO DI DIFESA”

COMUNICATO STAMPA

RINVIO DEPOSITO ATTI DEL PROCESSO PENALE TELEMATICO/OCF: “LA TRANSIZIONE AVVENGA SENZA SACRIFICI PER IL DIRITTO DI DIFESA”

Roma, 24 luglio 2023. L’Organismo Congressuale Forense, riunitosi in Assemblea nelle giornate del 20 e 21 luglio 2023, accoglie con soddisfazione il rinvio a dicembre dell’obbligo di deposito degli atti penali dei difensori, esclusivamente attraverso il portale telematico.

Va segnalata fin da ora l’esistenza di allarmanti criticità sulle quali appare necessario intervenire in modo da escludere il rischio di inaccettabili sacrifici per il diritto di difesa. Infatti, il deposito mediante portale telematico degli atti di impugnazione e degli altri atti difensivi per i quali sono previsti termini perentori rischia non solo di determinare incertezza su adempimenti dai quali deriva la libertà del cittadino, ma anche di introdurre nell’ordinamento cause di inammissibilità e preclusioni non previste dal codice di procedura e derivanti dalla necessità di rispettare varie prescrizioni tecniche. In effetti, la necessaria evoluzione tecnologica non può avvenire con sacrificio dei diritti e ciò si verificherebbe nel caso che al deposito degli atti di impugnazione si applichi il meccanismo previsto dall’art. 8 comma 2 del provvedimento della DGSIA del 11.07.23 dettato per i depositi degli atti in Procura. In questo caso, infatti, si prevede che sia il personale di segreteria a dare conferma espressa dell’accettazione/rifiuto dell’atto per ragioni meramente tecniche e, per giunta, senza che sia previsto un tempo limite entro il quale comunicare l’eventuale rifiuto, che potrebbe quindi giungere anche oltre la scadenza del termine perentorio. La limitazione di fatto all’attività difensiva derivante dal rispetto di formalità tecniche nell’uso del portale telematico finirebbe, peraltro, con il reintrodurre dalla finestra proprio quelle cause di inammissibilità dell’impugnazione per ragioni tecniche che, con riferimento al deposito via Pec, erano state escluse con l’emendamento governativo del dicembre 2022  all’art. 87 bis comma 7 d.lgs. n° 150/22.

Si chiede, pertanto, che il rinvio dell’entrata in vigore del Decreto Ministeriale del 4 luglio sia un’occasione di riflessione e confronto effettivo tra politica, avvocatura e magistratura, per fare sì che la transizione al fascicolo telematico avvenga al riparo da qualunque rischio di sacrificio della attività difensiva, derivante da vuoti formalismi o dal mancato rispetto di superflue prescrizioni tecniche. Nel frattempo, non appare esserci soluzione diversa che quella di consentire al difensore, come peraltro del tutto asimmetricamente sembrerebbe sia consentito ai magistrati, il deposito di tutti gli atti soggetti a termini perentori anche in modalità analogica o via pec.

CS Rinvio deposito atti processo penale 24.07.2023


COMUNICATO STAMPA | OCF: SEPARARE LE CARRIERE PER UNIRE LA GIUSTIZIA

COMUNICATO STAMPA

OCF: SEPARARE LE CARRIERE PER UNIRE LA GIUSTIZIA

 

Roma, 20 Luglio 2023. Si è tenuto oggi alla Camera dei Deputati il Convegno dal titolo “Separare le carriere, unire la giustizia: una riforma necessaria” organizzato da Ocf (Organismo Congressuale Forense) in collaborazione con la Presidenza della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, alla presenza del Sen. Francesco Paolo Sisto, Vice Ministro della Giustizia.

"La separazione delle carriere, a distanza di tanti anni dall'introduzione del giusto processo, è un qualcosa di inevitabile ed è un tema che non deve essere ancora trattato come un tabù” dichiara l’Avv. Mario Scialla, Coordinatore Organismo Congressuale Forense “Essendo però l'argomento delicato, è importante approcciare allo stesso con l'animo sgombro da pregiudizi di natura ideologica, senza farne un terreno di scontro o di rivendicazione politiche. Pertanto è fondamentale che si tenga conto di tutte le obiezioni e che il dibattito si arricchisca di idee e valutazioni diverse. Deve essere trovata una formula che rafforzi la terzietà del Giudice, senza pregiudicare in alcun modo il ruolo e la funzione del Pubblico Ministero. Solo così, come ricorda il titolo del Convegno, si potrà separare le carriere per unire, ancor di più, la Giustizia."

“Una riforma organica della Giustizia non può tralasciare un serio approfondimento sull'opportunità di separare le carriere dei magistrati – afferma l’Avv. Antonino La Lumia, Tesoriere Organismo Congressuale Forense e Presidente Ordine degli Avvocati di Milano - è un tema che compare sistematicamente sul tavolo della discussione, dentro e fuori le aule parlamentari, coinvolgendo l'opinione pubblica. Già questo è segno evidente di interesse, ma anche di delicatezza della questione che - come tutti i problemi che attengono a profili essenziali dell'ordinamento democratico - deve essere affrontata con pragmatismo ed equilibrio. Per questo, il progetto che mira a una distinzione strutturale in magistratura tra giudici e pubblici ministeri deve essere valutato con la massima attenzione, proprio perché il fine è quello di ulteriormente garantire terzietà e imparzialità del giudice, rendendo saldo e irrinunciabile il principio del giusto processo”.

Per il Sen. Francesco Paolo Sisto, Vice Ministro della Giustizia “C’è un governo eletto con un programma condiviso che va realizzato, tra cui la separazione delle Carriere che passa attraverso il dialogo che è ineludibile. Nel dibattito, vanno ascoltati tutti ma poi è il parlamento, che è sovrano, che decide. Questa è la democrazia parlamentare. Noi vogliamo scrivere riforme fortemente costituzionali che servano a risolvere i problemi del paese e dei cittadini e che siano efficaci subito”.

Per l’Avv. Accursio Gallo (Segretario Organismo Congressuale Forense), moderatore del convegno, “la presenza al convegno di importanti cariche istituzionali, che ringrazio, è la dimostrazione che si può finalmente raggiungere un importante traguardo. Sono 30 anni che si parla di separazione delle carriere, uno degli argomenti più rilevanti per la giustizia che però da solo non può rappresentare la soluzione dei mali che affliggono il sistema, dovendo necessariamente procedersi ad una riforma generale e più organica. La separazione delle carriere non è l’unica soluzione per i mali della giustizia, ma un primo passo per un sistema più efficiente. Non capisco la resistenza da parte delle associazioni rappresentative dei magistrati. Se fossi un giudice, sarei lieto che ci fosse una netta distinzione tra giudicante e requirente”.

"La separazione delle carriere è un tema di grande attualità e rilevanza che va assolutamente affrontato. Non a caso ho voluto incardinare le 4 proposte di legge che riguardano l'iter per le modifiche all’articolo 87 e al titolo IV della parte II della Costituzione, arrivate in I Commissione, proprio a inizio legislatura per consentire ampi margini di discussione a tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento. Classe politica, e gli stessi magistrati, devono necessariamente confrontarsi e ben vengano incontri di così alto profilo per approfondire questa tematica e far sì che tutti gli interlocutori possano dialogare per una soluzione il più condivisa possibile che consenta di garantire alla magistratura giudicante e requirente forza, credibilità, autorevolezza e indipendenza". Così il presidente della I Commissione Affari Costituzionali Camera dei Deputati, Nazario Pagano.

Sono poi seguiti gli interventi di: Avv. Francesco Greco (Presidente Consiglio Nazionale Forense), Prof. Alfonso Celotto (Professore Ordinario di Diritto Costituzionale), Dott. Giuseppe Santalucia (Presidente Associazione Nazionale Magistrati), Prof.ssa Carla Bassu (Professoressa Ordinaria di Diritto Pubblico Comparato), On. Enrico Costa (Vice Presidente di Azione e Membro Commissione Giustizia, Camera dei Deputati), Sen. Anna Rossomando (Vice Presidente del Senato e Membro Commissione Giustizia)

Presenti al convegno anche i componenti dell’Ufficio di coordinamento Ocf: l’Avv. Pasquale Parisi, l’Avv. Stefano Tedeschi e l’Avv. Alessandra dalla Bona.

CS OCF Separare le carriere, unire la Giustizia 20