COMUNICATO STAMPA | LA “GIUSTIZIA POSTALE” DEL PROGETTO POLIS NON SACRIFICHI I DIRITTI DEI CITTADINI

 

COMUNICATO STAMPA

 GIUSTIZIA DI PROSSIMITÀ, IL PROGETTO POLIS TRA MARKETING E DIRITTI

 OCF esprime dubbi sulla reale efficacia del progetto e chiede un confronto con il Ministero

 

È dei giorni scorsi la notizia, diffusa dal Ministero della Giustizia e ampiamente ripresa dalla stampa, della partenza del c.d. “Progetto Polis”, attraverso il quale anche gli uffici postali saranno abilitati a rilasciare certificati giudiziari.

Al momento, sono otto le strutture abilitate in via sperimentale e il Ministro Nordio ha dichiarato che “Con questa giustizia di prossimità il cittadino può accedere a tutti i servizi che una volta gli imponevano trasferimenti lunghi e costosi, senza muoversi dal proprio comune di residenza”.

L’Organismo Congressuale Forense, pur accogliendo con favore qualsiasi iniziativa volta a supportare le richieste dei cittadini con canali di comunicazione più agevoli, non può che esprimere grande preoccupazione in ordine alla prospettata apertura di sportelli giudiziari direttamente negli uffici postali: tale decisione, infatti, è stata adottata in assenza del necessario confronto con l’Avvocatura, soggetto rilevante della giurisdizione, e si sta risolvendo in un vano tentativo di colmare le significative criticità preesistenti, divenute dirompenti a seguito della prima riforma della geografia giudiziaria.

Si cerca, in altri termini, di compensare i territori privati dei presidi giudiziari con fantomatici sportelli di prossimità, definiti dalla politica “l’ultima frontiera” del sistema giudiziario.

Già qualche anno fa, il Ministero aveva varato l’istituzione, presso i Comuni, degli sportelli di prossimità (mai concretamente decollati), che avrebbero anche la funzione di offrire servizi, consulenze, con l’ausilio di personale dello stesso Ente, nella delicata materia della Volontaria Giurisdizione.

OCF ritiene che detti sportelli dovrebbero limitarsi – al più – al rilascio di certificati o all’inoltro di istanze per la sola nomina di Amministratori di sostegno, procedimenti nei quali, purtroppo, non è ritenuta necessaria la difesa tecnica, nonostante la giurisprudenza di legittimità sia di contrario avviso.

La soluzione per una giustizia efficiente e realmente vicina a tutti i cittadini non può, né deve, essere quella di proporre improbabili succedanei degli uffici giudiziari: ogni rischio di errore da parte di un cittadino che “fa da solo” si traduce, infatti, in appesantimento e aggravio della situazione di generale criticità.

Pertanto, OCF chiede al Ministro della Giustizia che i diritti dei cittadini non vengano compromessi dall’esclusione in radice dell’assistenza di un difensore, a salvaguardia dei diritti fondamentali di ciascuno e, in particolar modo, dei diritti della persona coinvolti nelle procedure affidate agli sportelli di prossimità.

Roma, 10 aprile 2023

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