INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO

 Scialla (OCF): Avvocati pronti a cambiamento “con nuova legge professionale lo saremo ancora di più”

 

Roma, 27 gennaio 2023. “Abbiamo dimostrato come Avvocati che siamo pronti al cambiamento e quando avremo scritto la nuova legge professionale per consegnarla alla politica lo saremo ancora di più”. Lo ha affermato il Coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense l’Avv. Mario Scialla, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario alla Corte di Appello di Roma

“La nostra interlocuzione è costante e discende dal contatto diretto con il territorio, di cui abbiamo una conoscenza approfondita sull’intero territo nazionale”, ha detto Scialla, che ha rimarcato la “carenza di organico” nella giustizia sia per quanto riguarda i Magistrati che per la parte amministrativa, oltre alla “carenza delle strutture”

“Il 2023 è stato l’anno delle riforme e del PNRR applicato alla giustizia”, ha proseguito Scialla, “L’Organismo Congressuale Forense ha citato tutte le criticità. Svolgere la nostra professione con gli strumenti telematici ci ha allontanato dalle aule. Il rapporto interpersonale va recuperato con forza. La solitudine tecnologica incide sull’aspetto socializzante degli operatori del diritto”. A tal proposito il Coordinatore dell’OCF ha sottolineato come “nel processo civile e penale da un lato si spinga per modernizzare il sistema giudiziario, dall’altro si riducono le risorse per questa modernizzazione”.

Scialla ha poi evidenziato “la grave criticità in cui versa il sistema carcerario, con carceri in sovraffollamento e un aumento dei suicidi”.

“Il cittadino”, ha proseguito Scialla, “si rivolge all’Avvocato ed a questo chiede giustizia. L’Avvocato è una sentinella della democrazia e del diritto insopprimibile della difesa. Da qui nasce la necessità di

una stretta collaborazione tra avvocatura e magistratura. Agli Avvocati vengono quotidianamente consegnate dai propri assistiti richieste di tutela. Gli Avvocati si assumono una grande responsabilità, affrontandola con la competenza e la qualità del loro lavoro e il bagaglio culturale che costituisce la prima leva di sviluppo della società. Avvocati e Magistrati sono impegnati nel comune obiettivo di garantire la difesa e tutela dei diritti. Per questo invio da parte di OCF gli auguri di buon lavoro ai Magistrati e agli Avvocati del distretto ”

CS Inaugurazione Anno Giudiziario 27.01

 

DOCUMENTO DELL’ORGANISMO CONGRESSUALE  PER LA CERIMONIA DI INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2024

 

Signor Presidente, Sig. Procuratore Generale, Autorità, Signori Avvocati buon giorno.

Saluto a nome dell’Organismo Congressuale Forense tutte le autorità presenti e le diverse rappresentanze dell’Avvocatura.

Ricordo che l’Organismo Congressuale Forense è l’Organo di Rappresentanza Politica dell’Avvocatura ed ai sensi dell’art. 39 dell’Ordinamento Forense ha il compito di dare attuazione ai deliberati del Congresso Nazionale Forense (Massima Assise dell’Avvocatura), curandone in ogni opportuna sede l’attuazione.

L’Organismo Congressuale Forense è nato per dare una rappresentanza politica unitaria all’Avvocatura Italiana, per parlare una sola lingua nelle interlocuzioni politiche e istituzionali e proprio in funzione del ruolo svolto può proclamare l’astensione in ogni settore del diritto, ove vengano lese o minacciate le prerogative dell’Avvocatura.

Dalla nostra interlocuzione costante con tutte le rappresentanze dell’Avvocatura Italiana discende un contatto diretto con il territorio e una conoscenza approfondita del sistema giudiziario sull’intero territorio Nazionale.

Sappiamo bene, quindi, che il problema principale che assilla la nostra giustizia è sempre lo stesso: una spaventosa carenza di organico di magistrati e di personale amministrativo e la carenza delle strutture, comprese quelle degli Uffici di Giudici di Pace, peraltro non sempre dotati di strumenti tecnologicamente adeguati.

Grazie alla nostra rappresentanza in ogni Distretto di Corte di Appello monitoriamo le esigenze e le criticità dei territori e da ciò traiamo la sinergia necessaria per interloquire con i rappresentati del Governo ed ogni forza politica.

L’anno 2023 è stato l’anno delle riforme processuali, dell’attuazione, non ancora completata, del PNRR applicato alla Giustizia.

L’OCF con documenti ed incontri con il Ministero ha tempestivamente segnalato tutte le criticità della riforma del processo penale, entrata in vigore all’inizio dell’anno, e del processo civile entrata in vigore anticipatamente il 28 febbraio 2023. E molte delle nostre istanze sono state recepite. Ciò costituisce motivo di soddisfazione in quanto significa che la rappresentanza politica della Avvocatura ha saputo non solo ben individuare le criticità ma ha anche saputo offrire valide proposte di modifica.

Tale soddisfazione non è sufficiente a poter sostenere che abbiamo raggiunto il nostro obbiettivo, che deve essere conseguito non con la riduzione dei numeri dei processi, ma soprattutto con la qualità e l’efficienza del sistema e con la sollecitudine delle risposte alle richieste di Giustizia.

Abbiamo dimostrato, come Avvocatura, che siamo pronti al cambiamento, sia esso tecnologico che di accesso al processo. Il numero degli Avvocati mediatori è aumentato notevolmente. L’Avvocatura Italiana è parte attiva del sistema Giustizia, non solo nello svolgimento del proprio dovere difensivo, ma con la presenza rilevante nella amministrazione della Giustizia con i suoi GOP, con i partecipanti all’Ufficio del processo e con i professionisti delegati. Svolgere la nostra professione prevalentemente con l’ausilio degli strumenti telematici ci ha allontanato però dalle aule, dal contatto reale con Colleghi e Magistrati e con gli Uffici amministrativi. Il rapporto interpersonale, che ha sempre costituito un quid pluris della conoscenza e della formazione, va quindi recuperato e con forza. La solitudine tecnologica incide infatti negativamente sull’aspetto socializzante tra gli operatori del diritto.

L’anno appena trascorso, come detto, ha visto la Giustizia Italiana al centro di importanti riforme.

Il 28 Febbraio 2023 è entrata in vigore la riforma del processo civile, che nel tentativo di velocizzare il processo e migliorare la qualità della risposta giurisdizionale, ne ha modificato largamente la struttura, senza considerare però che le criticità risiedono principalmente nella carenza di risorse. Gli uffici giudiziari sono afflitti da gravi insufficienze strutturali e di organico e, più in generale, da una inammissibile inadeguatezza delle risorse economiche destinate ad una funzione primaria dello Stato di diritto.

Con favore si può certamente salutare l’istituzione del Tribunale della famiglia e dei minori, destinato ad occuparsi di questioni che richiedono alte competenze e forte sensibilità. Una riforma, questa, che si attendeva da tempo e che mette al centro gli interessi dei minori, modifica il rito in funzione acceleratoria e si propone una svolta efficientista del sistema.

Anche il comparto della giustizia penale è stato al centro di riforme di notevole portata. Tra queste merita particolare attenzione la giustizia riparativa, che si pone l’importante obiettivo di umanizzazione e personalizzazione della pena, la cui realizzazione è però fortemente condizionata dalla mancata istituzione, ad oggi, dell’albo degli esperti formatori e dei mediatori e dei centri dedicati. Ed ancora, va certamente segnalato il miglioramento dell’esecuzione penale attraverso l’ampliamento della rete degli sportelli di prossimità e dei presidi presso gli uffici giudiziari per l’applicazione della messa alla prova e delle pene sostitutive.

Non può, in una occasione come questa, non essere inoltre sottolineata la grave criticità in cui versa il sistema carcerario, reso evidente dall’intollerabile sovraffollamento dei penitenziari e dal drammatico aumento dei suicidi (85 nel 2023). E’ tempo di affrontare con decisione anche un serio programma strutturale  di miglioramento dell’edilizia giudiziaria.

Sia per il processo civile che per il processo penale poi ci si chiede come sia possibile che da un lato si spinga fortemente, e giustamente, verso la totale modernizzazione e digitalizzazione dei sistemi giudiziari, per essere al passo coi tempi, e dall’altro si riducano le risorse destinate alla informatizzazione. Occorre ribadire con forza, e l’Organismo Congressuale Forense lo farà, che il sistema giudiziario ha necessità di maggiori risorse per migliorare la qualità delle tutele e che non esistono riforme a costo zero, perchè sarebbero destinare a sicuro fallimento.

L’avvocatura poi è da sempre chiamata ad una responsabilità sociale, unita alle competenze tecniche che non possono mai mancare.

La responsabilità della classe forense è quindi tecnica perché l’avvocato deve assicurare la conoscenza del diritto, deve operare con diligenza, competenza, come prevede non solo un principio di buon senso, ma la nostra legge professionale, che disegna un modello di avvocato moderno, competente, specialista. Ma l’Avvocato è anche investito di una enorme responsabilità sociale. Il cittadino si rivolge all’Avvocato ed a questo chiede giustizia.

E tale ruolo non può che essere esercitato in modo pieno ed incondizionato.

L’Avvocato, come è stato efficacemente detto, è una sentinella della democrazia che deve garantire il diritto inalienabile della difesa, una difesa senza esitazioni libera ed indipendente.

Da qui nasce la necessità di una stretta collaborazione tra Avvocatura e Magistratura, per disciplinare al meglio e governare l’intero ordinamento della giurisdizione, a presidio del sistema democratico. Vanno salvaguardati i principi di uguaglianza e va data, sempre, la giusta risposta al cittadino ed all’esercizio dei suoi diritti.

Agli Avvocati vengono quotidianamente consegnate dai propri assistiti (cittadini, imprese, enti) richieste di tutela giurisdizionale che essi devono tradurre in strumenti giuridici adeguati ed in iniziative concretamente utili. E gli Avvocati si assumono la grande responsabilità di realizzare i diritti dei propri assistiti attraverso l’unico strumento a loro disposizione che è la competenza, la qualità del loro lavoro ed il bagaglio culturale che costituisce, peraltro, la prima leva di sviluppo della società.

Come è stato efficacemente scritto in due recentissime sentenze delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, le n.2075 e 2077/2024, la centralità della difesa trova piena considerazione in una dimensione complessiva di garanzie che costituiscono patrimonio comune di tradizioni giuridiche condivise a livello sovranazionale. E la tutela giurisdizionale deve avere una tensione essenziale verso una decisione di merito, evitando eccessi di formalismo. Ed ancora, “proprio al fine di una reale e piena esplicazione del diritto di difesa, la funzione di grande rilievo sociale dell’Avvocato assume una particolare importanza nell’esercizio della giurisdizione, la quale, pertanto, non può svolgersi senza la reciproca e continua collaborazione tra avvocati e Magistrati, che si deve fondare sul principio di lealtà”.

Avvocati e Magistrati sono quindi ugualmente impegnati nel comune obiettivo di assicurare le garanzie della difesa e la tutela dei diritti fondamentali.

È con tale auspicio, quindi, che porgo l’augurio di buon lavoro, mio e dell’Organismo che rappresento, a tutti i Magistrati ed avvocati del Distretto.

Buon anno giudiziario!!!

 

Documento OCF Inagurazione Anno Giudiziario 2024