DOCUMENTO SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Approvato dall’Assemblea dell’Organismo Congressuale Forense del 14 e 15 aprile 2023

In relazione ad alcune notizie che hanno dato luogo ad un acceso dibattito nell’opinione pubblica e tra i giuristi su vitali aspetti della tutela della persona e dell’IA, quali

= l’adozione di provvedimento da parte del Garante per la protezione dei dati personali, volto a domandare chiarimenti ad OpenAI sul funzionamento del generatore di testi Chat GPT3,

= il conseguente blocco da parte della società proprietaria dello stesso Chat GPT3, per gli utenti dal territorio italiano,

= la lettera aperta pubblicata da Future of Life Institute e sottoscritta da numerosi ricercatori, manager e esperti del settore, volta ad ottenere una “moratoria” nello sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale generativa,

OCF, respinge ogni opinione estrema

= e dunque da una parte la fuga in avanti tecnicista e tecnoentusiasta, che ha condannato la iniziativa del Garante;

= e dall’altra qualsiasi tentazione luddista e tecnofobica;

Condivide la preoccupazione espressa recentemente da papa Francesco “che le tecnologie digitali siano servite ad aumentare le disuguaglianze nel mondo.”;

rileva che il giurista debba proporsi quale protagonista nello studio della evoluzione tecnica e scientifica, esattamente nel momento in cui nascono i “nova”, esaltando così il proprio ruolo, ovvero quello di costruire la società del futuro nel rispetto della persona, di immaginare le evoluzioni della tecnologia e le responsabilità nello sviluppo, bilanciando gli interessi del mercato con i diritti fondamentali del singolo e tutelandoli da eventuali pericoli che si possano profilare;

ribadisce che la direzione percorsa dalle istituzioni europee e nazionali rappresenta il giusto equilibrio perché il progresso non travolga l’uomo e l’umano e comunque non si arresti; e ciò sia con riferimento ai controlli eccessivi ad esempio di paesi come Cina o Russia, sia al liberismo o tecnicismo sfrenato di altri paesi come gli Stati Uniti;

rivendica la importanza del regolamento europeo sulla protezione dei dati personali (GDPR), quale modello di normativa che pone al centro la persona, come punto di partenza di chiunque voglia impegnarsi nel campo della intelligenza artificiale;

richiama la attenzione sulla consapevolezza che, senza la illusione di fermare il progresso, tutti i processi si possono e si devono governare, e che tuttavia appaiono evidenti

= la questione politica della enorme sproporzione di potere tra gli organismi pubblici nazionali – che hanno il compito di attuare le regole – e le grandi imprese digitali alle quali quelle regole sono destinate,

= la necessità, bene evidenziata nella lettera aperta pubblicata da Future of Life Institute, di progettare nuovi sistemi di sicurezza, di autorità di controllo, di costruzione di conoscenze e competenze che mantengano nelle mani dell’uomo la potestà sulla macchina e sull’intelligenza artificiale;

auspica che il testo normativo sulla intelligenza artificiale in discussione nell’Unione europea

= da una parte ponga la giusta attenzione alla definizione dei rischi portati nei singoli settori,

= e dall’altra permetta alle imprese di sperimentare gradualmente ed in sicurezza (con il meccanismo delle cosiddette sandbox): per valutare le reazioni e permettere le modifiche necessarie; per aprire al pubblico ciò che è veramente sicuro; e per dettare già da ora linee guida per innovazioni future, in maniera che la ricerca non subisca arresti, ma sia comunque orientata al rispetto di regole meditate ed efficaci;

INSISTE, INFINE,

perché la ricerca e la normazione sulle nuove tecnologie sia orientata secondo gli obiettivi indicati

= dall’art. I-3 della Costituzione per l’Europa, per “combatte[re] l’esclusione sociale e le discriminazioni e promuove[re] la giustizia e la protezione sociali, la parità tra donne e uomini, la solidarietà tra le generazioni e la tutela dei diritti del minore.”;

= e dall’art. 3 Cost., verso “il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”;

e perché ogni istituzione orienti la sua azione verso la formazione collettiva e dei singoli volta alla comprensione ed al corretto uso dei nuovi strumenti.

In proposito richiama le conclusioni già presentate da OCF a corredo del proprio documento programmatico sull’intelligenza artificiale presentato all’ultimo Congresso Nazionale Forense di ottobre 2022 a Lecce, approvate con la mozione n. 44 dai delegati Congressuali con cui si sono invocati, quali elementi essenziali per una corretta e democratica applicazione dell’Intelligenza artificiale ai modelli processuali e giurisdizionali coerente ai principi Costituzionali,  i seguenti punti:

  • l’istituzione di organismi di ideazione, monitoraggio, revisione, implementazione e verifica delle soluzioni tecnologiche applicate alla tutela dei Diritti, compartecipati dalle predette componenti socio politiche, con eguali ed equilibrate funzioni (consultive e decisorie).
  • L’introduzione di regole di applicazione delle soluzioni tecnologiche alla tutela dei diritti che rispettino il principio di verificabilità,
  • Garantire che nell’intervento dell’intelligenza artificiale nei processi decisionali, sia assicurata la verificabilità del dato sottoposto a decisione, per evitare che un input incontrollato vizi l’output decisionale, secondo il metodo scientifico che impone la ripetibilità e falsificabilità di ogni esperimento, per evitare che un pregiudizio meccanico ed incontrollabile incida sul giudizio conclusivo.

Auspica quindi, come previsto dalla mozione congressuale n. 49 (Rocchi – Ulof)

la costituzione di un’autorità nazionale indipendente, composta da esperti di ogni pertinente disciplina, giuristi, filosofi, informatici, analisti dei dati, i cui componenti siano designati dalle istituzioni forensi  e dal Consiglio Superiore della Magistratura, alla quale:

  • sia affidata la competenza dello studio dell’utilizzazione dell’Intelligenza Artificiale nell’ambito della giurisdizione, ivi compresi gli strumenti di indagine e di ricerca della prova, al fine di costituire una cultura condivisa tra tutti gli operatori della giustizia e promuovere la loro comune formazione sul tema;
  • spetti esprimere, previo accertamento del rispetto dei diritti fondamentali della persona, della conformità ai principi etici e dell’insussistenza o della minimizzazione dei rischi di cui alle premesse, un parere preventivo e vincolante in ordine all’utilizzabilità nell’ambito della giurisdizione di ogni strumento di Intelligenza Artificiale destinato ad assistere un’autorità giudiziaria: da quelli di ausilio alle indagini della polizia giudiziaria e dell’autorità inquirente, a quelli di predizione o di ausilio alla decisione del giudice.

 

In sintesi l’Assemblea OCF evidenzia come nello specifico ambito della giustizia sia indefettibile che i sistemi di intelligenza artificiale garantiscano il rispetto dei diritti fondamentali e la non-discriminazione; la qualità e la sicurezza dei dati ed il loro costante aggiornamento; la trasparenza, l’imparzialità e l’equità del loro trattamento; il controllo da parte dell’utilizzatore professionale adeguatamente formato e consapevole con la verificabilità sia delle banche dati di input che dei percorsi di loro elaborazione e decisori; infine la salvaguardia del ruolo dell’Avvocato nella giurisdizione e la autonomia e l’indipendenza della funzione giurisdizionale.

Roma, 15 aprile 2023

Documento IA approvato Assemblea 14 e 15 aprile 2023