L’O.C.F. ricorda il Vice Brigadiere Cerciello “eroe normale” e chiede il rispetto della vita e dignità delle persone coinvolte nelle indagini

La commemorazione è del Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega è resa amara inoltre dall’evidente carenza di uomini e mezzi nelle forze dell’ordine a discapito della sicurezza degli agenti

Roma 29/07/2019 – L’Organismo Congressuale Forense vuole ricordare il Vice Brigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega che ha perso la vita nell’esercizio delle sue funzioni, vittima di una brutale reazione da parte di un soggetto che stava arrestando. Si tratta di un altro “eroe normale”, nella tradizione dell’Arma dei Carabinieri, che ha sempre pagato un caro tributo di sangue alla difesa della nostra comunità e dei principi Costituzionali che la sorreggono.

La commemorazione è resa amara dal fatto che il militare dell’Arma è rimasto vittima non solo del suo aggressore, ma anche della carenza di uomini e mezzi che obbligano le forze dell’ordine ad intervenire spesso in condizioni inadeguate dal punto di vista della sicurezza degli agenti.

Nel contempo, l’O.C.F. osserva, però, che quegli stessi principi al cui rispetto il Vice-Brigadiere Mario Cerciello Rega ha sacrificato la vita, impongono che proprio coloro che hanno in custodia la nostra civiltà giuridica non possano mai abbandonarsi a reazioni scomposte, come purtroppo si è dovuto constatare in questo caso con la diffusione di immagini che documentano trattamenti inaccettabili nei confronti di qualsiasi persona, seppure imputata dei reati più gravi.

È proprio il rispetto della vita e della dignità delle persone, l’umanità del trattamento verso tutti, anche il reo, e la civiltà con cui le responsabilità penali vengono accertate nell’ambito di un “giusto processo giurisdizionale” che differenziano il nostro Stato e la nostra comunità nazionale da forme inaccettabili di repressione, sia autoritarie che criminali.

L’Organismo Congressuale Forense in ogni caso esprime forte apprezzamento per la ferma presa di posizione assunta immediatamente dai vertici dell’Arma dei Carabinieri su quanto accaduto, auspicando che simili episodi non abbiano più a verificarsi.

L’O.C.F., infine, ribadisce il proprio impegno a ricercare ed a proporre strumenti normativi che garantiscano, in ogni caso e senza eccezioni, l’intervento dell’Avvocato difensore, quale unico vero argine alla tutela dei diritti dei cittadini, fin dalla iniziale fase del fermo o dell’arresto di una persona.