La sfida dell’intelligenza artificiale al mondo del diritto: OCF guida il confronto sulle implicazioni e le opportunità

In occasione dell’evento organizzato dall’Organismo Congressuale Forense a Milano “Riforme processuali, algoritmi ed accesso alla Giustizia: problemi e prospettive”, un confronto con gli attori principali del dibattito su Intelligenza Artificiale applicata alla giustizia


Milano, 18 Luglio 2019
– Nessuna riforma dei sistemi processuali che voglia tendere ad una maggiore accessibilità e funzionalità della giustizia può oggi prescindere dagli interrogativi che discendono dal difficile incontro tra il paradigma digitale e la natura del processo giurisdizionale, fatto delle regole per la tutela dei diritti nel rapporto tra le parti.

Partendo da questa convinzione, in occasione del convegno “Riforme processuali, algoritmi ed accesso alla Giustizia: problemi e prospettive”, organizzato oggi a Milano dall’Organismo Congressuale Forense (OCF) con il Patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Milano e dell’Ordine degli Avvocati di Genova, si è svolto un confronto tra il Cons. Claudio Castelli (Presidente della Corte di Appello di Brescia e coautore del saggio “Giusto Processo e Intelligenza artificiale”), l’Avv. Andrea Stanchi (componente di OCF responsabile della commissione “Diritto e Tecnologie”) ed il Dott. Andrea Melegari (Senior Executive Vice President di Expert System S.p.A.).

L’Organismo Congressuale Forense è da tempo impegnato in un processo di studio e riflessione sul tema delle opportunità e delle implicazioni dell’utilizzo dello strumento tecnologico e delle sue prospettive future nel processo giurisdizionale, sia civile che penale, anche al di là del modello diventato obbligatorio dal giugno 2014.

In quanto Coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense, l’Avv. Giovanni Malinconico ha introdotto e guidato il confronto offrendo le prospettive di OCF al confronto tra la Magistratura, che sta riflettendo sul tema, gli operatori della tecnologia più avanzata e l’Avvocatura tutta.

“Pensare di operare solo sugli aspetti strettamente inerenti al processo ed al rapporto tra le parti non consente di risolvere realmente i problemi della giustizia. Rischia invece di rinviare la riflessione sulla integrazione delle logiche processuali e di quelle di Intelligenza Artificiale e riduce le prospettive di soluzione della criticità del sistema di tutela dei diritti”, ha affermato Giovanni Malinconico, Coordinatore di OCF.

L’Organismo Congressuale Forense propone, in modo innovativo, un ragionamento sulle regole processuali che tenga conto delle opportunità che il sistema digitale offre, nella consapevolezza che il potenziamento dell’uso dei sistemi di Intelligenza Artificiale va governato e volto alla effettiva tutela dei diritti, evitando i problemi che un uso inconsapevole può generare.

“L’utilizzazione di algoritmi di tipo “semantico” potrebbe potenziare il lavoro del magistrato e degli operatori di giustizia, già solo con la tecnologia ad oggi disponibile”, ha aggiunto Giovanni Malinconico. “In tale prospettiva, ridurre la riflessione sui rapporti tra Intelligenza Artificiale e processo giurisdizionale al tema della cosiddetta “giustizia predittiva”, pur se mediaticamente suggestivo, per un verso è velleitario e per altro verso impedisce di sfruttare le più ampie opportunità che la tecnologia esistente offre”.

Il programma dell’Organismo Congressuale Forense è di catalizzare tutte le intelligenze e risorse che si stanno occupando del tema e di consentire una sintesi unitaria. In questa prospettiva, ha già avviato un’attività di sensibilizzazione e dialogo con le istituzioni governative e giudiziarie, dalle quali attende una maggiore attenzione in considerazione della rilevanza del cambiamento che si sta attuando.